Pesaro, 17 ottobre 2009 - Un colpo di fucile al torace. Nessun biglietto, né spiegazioni. Mauro Tecchi, 52 anni, ingegnere e figlio di un ingegnere, grande appassionato di moto, ha scelto di farla finita senza un perché. L’hanno cercato ieri dopo due giorni di silenzio gli amici e la moglie. Che non è una qualunque. E’ Stefania Palma, la mamma di Valentino Rossi. Si erano sposati due anni fa. Un grande amore, ma poi sono arrivate le nubi. E domenica scorsa c’è stato un litigio che ha spinto i coniugi ad allontanarsi, almeno per qualche giorno. Stefania è tornata a Tavullia, lui è rimasto nella casa coniugale di viale Trento al civico 295. Poteva essere come le altre volte invece Mauro Tecchi aveva preso un’altra decisione. L’ultima volta che l’hanno visto è stato martedì scorso. Una cena frugale al Cozza Amara, fra i due porti, e poi più nulla. Stefania lo ha cercato al telefono martedì sera, inutilmente. E poi mercoledì, e giovedì. Ieri ha deciso di tornare da lui, ma aveva un presentimento perché prima ha chiamato gli amici. «Venite con me a casa. Mauro non risponde». E sono andati intorno alle 19. La porta era chiusa, il campanello suonava a vuoto, tutte le finestre chiuse. Così hanno deciso di forzare una porta finestra laterale. Sono entrati. Ed era lì, in camera. Il corpo disteso sotto le coperte, il fucile lungo il braccio sinistro, il pollice sul grilletto, un cuscino attaccato al corpo come per attutire il rumore dello sparo. Forse non voleva spaventare i vicini o farli accorrere troppo presto. In cucina, qualche piatto sporco. Nessun medicinale sul comodino, né lettere. Per la polizia i dubbi sono pochi. Si tratta di un gesto disperato. Il fucile da caccia calibro 12 era suo. Ne aveva anche altri. La moglie Stefania ha aspettato l’arrivo degli agenti, e poi della squadra mobile. E’ stata presa a verbale. Ha raccontato gli ultimi giorni di vita insieme, poi il litigio ma nulla che potesse far pensare che Mauro potesse decidere di farla finita.


Persona dal carattere sempre aperto, grande sportivo in passato (soprattutto basket, che aveva praticato da ragazzo) il lavoro di ingegnere edile nella ditta di costruzioni Palazzetti. Poi l’incontro con Stefania. Un rapporto solido che è sfociato nel matrimonio con la decisione di condividere lo stesso tetto, compatibilmente con gli impegni di lei e con i figli che ha avuto dalle precedenti unioni. La morte può essere avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì ma da quelle finestre non poteva trapelare nulla. La luce era spenta, la casa apparentemente in ordine. Eppure c’è stata la decisione di farla finita senza un preavviso. Gli stessi amici, in particolare i gestori e dipendenti del ristorante Cozza Amara, tra i due porti, erano riusciti a vederlo martedì ma per pochi minuti. Non aveva detto nulla, contrariamente a quanto faceva di solito. Difficile chiedere qualcosa se non si ha voglia di parlare. E allora non gli hanno fatto domande, ma solo un saluto e magari un appuntamento per rivedersi il giorno dopo. Invece Mauro Tecchi non si è più visto. Presumibilmente, secondo la polizia, ha fatto ritorno a casa, ha pensato di chiudere bene porte e finestre, ed ha preparato l’arma. Poi si è disteso a letto come se andasse a dormire, lasciando addosso una maglietta e gli slip. Aveva deciso di farla finita e ha portato a termine il suo proposito. Che dev’essersi consumato presumibilmente nella notte o nelle prime ore del mattino di mercoledì. E’ certo che nessuno ha sentito rumori di colpi di fucile ma questo è facile perché la casa si trova a ridosso del porto, in Calata Caio Duilio, alle spalle della Capitaneria di Porto. E’ una villetta di colore pastello, a due piani, singola. Mauro Tecchi l’aveva ristrutturata anni fa e dopo il matrimonio con Stefania Palma avevano deciso che quella dovesse essere la loro casa. La depressione per motivi magari diversi da quelli che possono scaturire da un semplice litigio potrebbero aver portato l’ingegner Tecchi ad armarsi e fare fuoco contro di sé. Sia la Scientifica che la squadra mobile hanno effettuato rilievi per sincerarsi che la causa di morte non abbia avuto dinamiche diverse dal suicidio. Dai rilievi fatti si sono esclusi elementi di violenza esterna ai danni del 52enne.


Per Stefania Palma sono state ore drammatiche. Aveva vicino a sé delle amiche di famiglia ma quando è uscita dalla casa del marito aveva lo sguardo sperduto. Il viso rigato di lacrime, una tragedia che stenta a credere. Qualcuno l’ha aiutata a salire sulla Mini azzurra col tettino color bandiera inglese. Erano rimaste accese le quattro frecce da quando è entrata nella casa insieme agli amici del Cozza Amara. I quali hanno preferito non parlare: «Eravamo grandi amici, preferiamo non dire niente».