{{IMG_SX}}Varese, 16 settembre 2009 - Era venuta nelle Valli varesine per una bella vacanza, è tornata a casa di pessimo umore dopo essere entrata in un supermercato della catena Gs. Motivo? Sugli scaffali ha visto con sdegno alcune bottiglie di vino riportanti sull’etichetta le effigi di Aldolf Hitler e di Benito Mussolini.

 Così, una volta tornata in patria, si è rivolta alla sede centrale della Carrefour, gruppo francese proprietario del marchio ‘Gs’ e secondo gruppo mondiale nella grande distribuzione, per esternare tutta la sua contrarietà.


A riferire tutto questo è il quotidiano online francese www.rue89.com. La donna, francese di ascendenza ebraica, nell’agosto scorso era in vacanza a Cuveglio (Varese) quando, durante la sua spesa, si è imbattuta nelle bottiglie di vino rosso piemontese che le hanno fatto venire un mezzo colpo apoplettico nel vedere quelle etichette con tanto di slogan del Ventennio. Immediatamente si è rivolta alla direzione del supermercato spiegando che erano molto offensive per chi ha patito le sofferenze di quell’epoca.
 

Dal canto loro i vertici francesi di Carrefour hanno spiegato alla stampa d’Oltralpe, secondo Reu89.com, che «non eravamo al corrente di questo inquietante episodio perché ogni gestore è libero di offrire alla sua clientela i prodotti che meglio crede, pur sempre attraverso la centrale d’acquisto Carrefour».
 

Carrefour Italia, fa sapere l’Amministratore delegato Giuseppe Brambilla, ha sollecitato l’immediato ritiro dagli scaffali di tutti i Gs delle bottiglie contestate. A Cuveglio ‘l’invito' è stato subito recepito. La casa produttrice del vino commercializza anche barbera dedicato a Papa Giovanni Paolo II, il cabernet di Che Guevara e il merlot di Bob Marley, tutti prodotti che a Cuveglio pare abbiano apprezzabile mercato.