{{IMG_SX}}Roma, 23 giugno 2008 - Si è svolta questa mattina la terza prova degli esami di maturità: alla verifica, che conclude il ciclo degli esami scritti, hanno partecipato tutti i 470.000 candidati.Ad ogni classe è stata data una prova diversa: le commissioni hanno realizzato autonomamente il questionario multidisciplinare avendo però l'accortezza di non coinvolgere più di cinque materie, di cui una necessariamente straniera.

 

Agli studenti sono stati proposti una serie di quesiti prescelti all'interno di un'ampia 'batteria': a risposta libera (in passato i più gettonati essendo scelti da circa la metà delle commissioni), ma anche domande a risposta singola, multipla, problemi scientifici a soluzione rapida, casi pratici e professionali oppure lo sviluppo di progetto.

 

Da domani in poi l'attenzione si sposterà agli orali. Non prima, comunque, di conoscere l'esito degli elaborati scritti derivante dalle correzioni dei commissari, iniziate al termine della prova odierna. I docenti possono assegnare al massimo 45 punti, ripartiti in ugual misura tra le tre prove (quindi per ognuna da 0 a 15 punti). Ed un esame scritto considerato sufficiente corrisponde in genere a 10 punti.A questo punteggio si devono aggiungere i 20 punti massimi di `presentazione' all'esame: una sorta di bonus accumulato attraverso l'esito degli ultimi tre anni di scuola superiore; ma anche attraverso la frequentazione di corsi o esperienze formative e culturali maturate fuori dell'ambiente scolastico.

 

A fare la differenza però sarà in molti casi il colloquio dei prossimi giorni: attraverso l'orale (che riguarda tutte le materie del quinto anno) la commissione ha facoltà di assegnare ben 35 punti. Il colloquio - che non dovrebbe iniziare prima di venerdì o sabato - è giudicato sufficiente se il maturando ha conseguito almeno 22 punti.

 

Anche quest'anno la maggior parte delle Commissioni di maturità ha preferito organizzare la terza prova, svolta oggi, preparando dei quesiti a risposta singola: questa tipologia di domande è stata infatti adottata nel 53,4% dei casi, mentre lo scorso anno fu prescelta dal 45,9%.

 

A riferirlo è il ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca che, attraverso una nota, rende pubbliche anche le percentuali relative alle altre formule d'esame scritte riguardanti sempre al massimo cinque materie del quinto anno non affrontate durante i primi due scritti: "I quesiti a trattazione sintetica - spiega il Miur - sono stati affrontati dal 19,8%, mentre i quesiti a risposta mista dal 13,5%". Seguono via via tutte le altre tipologie di domande.

 

Tutte le terze prove sono state organizzate da ogni singola Commissione d'esame sulla base dei contenuti affrontati dalle classi durante l'intero anno scolastico; i commissari hanno poi tenuto conto delle indicazioni contenute nel 'documento di classe' realizzato dai docenti curricolari entro il 15 maggio proprio in funzione della maturità.
 

 

 

 

Dopo le polemiche sugli errori contenuti in alcune tracce della prima e seconda prova, i 470.000 candidati impegnati negli esami di maturità tornano  a scuola per svolgere l'ultima prova scritta: si tratta del cosiddetto 'quizzone', perchè composto da una batteria di domande multidisciplinari i cui contenuti variano da classe a classe.

 

Tra venerdì e sabato ogni commissione d'esame (composta dal presidente esterno, tre commissari interni ed altrettanti provenienti da altri istituti) ha preparato la verifica, anche tenendo conto delle indicazioni contenute nel 'Documento di classe' realizzato per legge entro il 15 maggio dai professori del quinto anno.


Adottata ormai da dieci anni consecutivi, dopo l'introduzione di un decreto ministeriale apposito datato luglio 1998, la terza prova può contenere diverse tipologie di domande. Ma che non possono comunque riguardare più di cinque discipline: si va dalla trattazione sintetica di argomenti (non più di cinque), ai quesiti a risposta singola (da dieci a quindici), fino a quelli (forse più comuni) a risposta multipla (da trenta a quaranta). I commissari possono però anche proporre problemi scientifici a soluzione rapida, tali cioè da non richiedere calcoli complessi (al massimo due), casi pratici e professionali (anche questi non oltre due) oppure lo sviluppo di un vero e proprio progetto.


Ogni commissione ha comunque l'obbligo di dedicare "un breve spazio - spiega la normativa - destinato all'accertamento della conoscenza della lingua o delle lingue straniere comprese nel piano di studi dell'ultimo anno": si tratta di un'esposizione sintetica in lingua o, in alternativa, una risposta breve su uno degli argomenti o uno dei quesiti, a scelta del candidato, sempre fra quelli proposti dalla commissione nell'ambito delle varie tipologie.


Lo scorso anno le oltre 12 mila commissioni degli esami di Stato preferirono di gran lunga far svolgere i quesiti a risposta libera: con una percentuale del 48,8% questa tipologia di domande risultò anche superiore a quella del 2006 (45,92%). Seguì la tipologia mista di quesiti e test con una percentuale del 19,1% rispetto al 21,79%, sempre dell'anno precedente. I quesiti a scelta multipla, i cosiddetti test, si attestarono sul 15,5% (15,81% nel 2006), mentre la trattazione sintetica di argomenti, fu prescelta dal 14,5% delle commissioni, con un percentuale però maggiore nei licei.


Già da questo pomeriggio i commissari si metteranno all'opera per la consueta verifica delle operazioni di correzione degli scritti: ogni commissione stabilirà anche ufficialmente la data di inizio degli esami orali che in genere hanno il loro epilogo nella seconda decade di luglio. Indicativamente, anche se ogni commissione ha facoltà di decidere in piena autonomia, tra il 26 e 27 giugno dovrebbe avvenire la pubblicazione dei risultati di tutte le prove scritte; mentre tra il 28 e 29 giugno si procederà all'avvio dei colloqui, che verteranno su tutte le materie del quinto anno.