{{IMG_SX}}Pescara, 17 giugno 2008 - Nuovi particolari sarebbero emersi nella vicenda che sabato scorso ha portato all'arresto, da parte della squadra mobile di Pescara, di sei persone con l'accusa di aver organizzato una sorta di setta per agganciare e spillare soldi a donne tedesche molto ricche, riuscendo a farsi consegnare alcuni milioni di euro.

Da quanto si è appreso, infatti, anche se per ora la notizia non trova ancora conferma ufficiale, il padre di una delle donne ricattate sarebbe stato uno stretto collaboratore di Hitler, mentre il nonno, ebreo, di Helg Sgarbi, sarebbe stato deportato ed utilizzato in qualche fabbrica tedesca.

Intanto questa mattina nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip del tribunale di Pescara, Gabriella Tascone, Ernano Barretta e suo figlio Marcello hanno respinto le accuse. Per quanto riguarda le macchine di lusso sequestrate nella country house di Pesconsasonesco hanno riferito al magistrato che servivano solo per i matrimoni e i soldi rinvenuti, franchi svizzeri e non euro, non sarebbero di provenienza illecita.

Marcello Barretta ha inoltre spiegato che vive a Pescara e si limita a guidare le macchine durante i matrimoni. Ernano Barretta, assistito dall'avvocato Sabatino Ciprietti, ha sostenuto, inoltre, di non aver mai girato filmini a luci rosse. Per Ernano e suo figlio sono state avanzate le richieste di revoca della misura cautelare. Domani saranno ascoltate dal gip la moglie di Ernano, Beatrice Batschelet, e la moglie di Sgarbi, Franziska Sgarbi. Gli indagati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata a truffa, estorsione, riciclaggio e reimpiego di denaro proveniente da attività delittuose.