{{IMG_SX}}Catania, 13 giugno 2008 - Sarebbero morti per asfissia da annegamento i due dipendenti comunali deceduti, insieme ad altri quattro operai, mentre pulivano una vasca del depuratore comunale di Mineo, in provincia di Catania. E' quanto emerge dall'autopsia eseguita oggi sui primi due corpi nell'obitorio di Caltagirone dal medico legale Maria Francesca Berlich. I corpi sottoposti ad esame necroscopico sono quelli di Giuseppe Zaccaria e Natale Giovanni Sofia.

 

Ieri la procura di Caltagirone aveva iscritto nel registro degli indagati per omicidio plurimo colposo il sindaco di Mineo Giuseppe Castania, il direttore dell'ufficio tecnico comunale Marcello Zampino, quattro assessori della giunta municipale, Antonino Catalano, Giuseppe Mirata, Giovanni Amato e Giuseppe Virzì, e Salvatore Carfì, legale rappresentante della ditta di spurgo pozzi neri di Pozzallo.

Un atto dovuto, spiegano i magistrati, per consentire lo sviluppo delle indagini e l'esecuzione degli esami autoptici che permetteranno di accertare le cause della strage che dovrebbe essere stata determinata da asfissia dopo che i lavoratori, privi di maschere e protezioni, sono stati investiti dalle esalazioni di sostanze tossiche fra cui il monossido di carbonio, il metano e l'acido solfidrico, sottoprodotto della fermentazione da parte di batteri del materiale organico che si forma quando c'è carenza di ossigeno, che ha già ucciso a Molfetta.
 

Secondo le dichiarazioni del sindaco e del titolare della ditta privata, le vittime non dovevano essere dove sono state trovate: nè i due operai della Carfì, nè i quattro del Comune, due dei quali erano stati chiamati a metà mattinata per comprare una scala che doveva servire a calarsi nella "camera della morte". Cosicchè i lavoratori potrebbero essere morti per una sottovalutazione dell'intervento di manutenzione che si stava eseguendo, uccisi dalla esalazione dei gas letali sprigionati dai fanghi in quella vasca di fermentazione anaerobica in cui nessuno dovrebbe scendere.

 

SICILIA IN LUTTO

Catania si ferma due ore, su iniziativa di Cgil, Cisl e Uil, per dire basta alle morti bianche. Ma le fabbriche chiuderanno i cancelli per almeno un'ora un po' ovunque in Sicilia, compresa Fincantieri a Palermo, dopo lo stop di mezz'ora di ieri. Bandiere a mezz'asta e un minuto di silenzio in tutti gli uffici regionali a partire dalle 12 e subito dopo incontro tra il governatore siciliano Raffaele Lombardo e i sindacati per tracciare le linee di un piano straordinario per la prevenzione e il controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Insomma, quello di oggi non è solo il giorno delle indagini e delle autopsie in Sicilia dopo la morte dei sei operai nella vasca del depuratore consortile di Mineo. Iniziative di solidarietà e passi concreti per impedire nuove sciagure segneranno le prossime ore. Inoltre, in coincidenza coi funerali, che potrebbero tenersi domenica, si fermerà per un'ora tutta la regione. I sindacati stanno già preparando una manifestazione regionale che si terrà a Catania dopo le esequie.