{{IMG_SX}}Verona, 12 giugno 2008 - E' stato identificato l'anonimo che ieri aveva segnalato con una telefonata un ordigno esplosivo su un aereo di Air Dolomiti in partenza dall'aeroporto di Verona e diretto a Vienna: è un giornalista tedesco di 27 anni, in ritardo per il suo volo e il 'falso allarme' è lo stratagemma che si è inventato per non perdere l'aereo. E' stata la telefonata al 112 a permettere agli inquirenti di risalire all'identità del reporter, inviato agli Europei di calcio, che al telefono si è spacciato per un terrorista islamico e ha così 'bloccato' il volo per Vienna.


L'escamotage del giornalista ha paralizzato per 45 minuti lo scalo veronese e ha impedito a due aerei di atterrare sulla pista del Catullo e dirottati al vicino aeroporto di Montichiari. Il giornalista teutonico è stato denunciato; lo stratagemma ha però dimostrato la prontezza degli artificieri della Polizia aeroportuale che hanno bonificato in meno di un'ora lo scalo di Villafranca e consentire la riapertura in tempi relativamente brevi l'aeroporto.
 

Il lavoro di Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri con il coordinamento della questura scaligera, ha permesso infatti di circoscrivere l'emergenza e far scattare velocemente il dispositivo di sicurezza per la bonifica del sito aeroportuale. Lo stesso questore di Verona, Vincenzo Stingone ha lodato la tempestività delle misure antiterrorismo messe in atto dalle forze dell'ordine congiuntamente e l'efficace azione di coordinamento.
 

 "Non è uno scherzo ma un gesto sconsiderato". Con queste parole il questore di Verona Vincenzo Stingone definisce il procurato allarme generato dal cittadino tedesco, sedicente giornalista di 27 anni che ieri con una telefonata anonima al 112 ha annunciato la presenza di un ordigno sul volo Verona-Vienna di Air Dolomiti.
 

E' stato l'intervento immediato di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Vigili del fuoco a scongiurare il rischio di una bomba all'aeroporto di Verona. Gli artificieri già sul posto hanno bonificato l'area in 45 minuti ma il disagio procurato dalla telefonata anonima, rivelatasi poi un falso allarme, ha causato ritardi su coincidenze e il dirottamento di due aerei che hanno dovuto atterrare all'aeroporto Montichiari di Brescia.
 

Il lavoro di intelligence delle Forze dell'ordine che ha permesso di risalire al 27enne tedesco è partito dai carabinieri che, attraverso il blocco delle chiamate, hanno individuato geograficamente da dove partiva la chiamata. La telefonata, infatti, da quanto si apprende da fonti della questura scaligera, è stata fatta proprio dall'aeroporto di Verona dove si trovava il cittadino tedesco che, trovando il volo Verona-Vienna chiuso aveva pensato di far ritardare la partenza chiamando la polizia e informando della presenza di un ordigno sull'aereo.

Anche la polizia di Stato ha contribuito a risalire all'uomo. Gli agenti hanno visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza dell'aeroporto e hanno effettuato uno screening su tutti i passeggeri presenti sul volo isolando quindi il 27enne. Sull'uomo ora pesa l'accusa di procurato allarme e interferenza con l'attività aeroportuale.


"Questa persona - ha aggiunto il questore di Verona Stingone - dovrà rispondere degli effetti penali e civili della sua azione e per avere procurato non solo falso allarme ma per avere interferito con l'attività aeroportuale provocando un danno ai viaggiatori attraverso i ritardi e le mancate coincidenze".

Non solo danni ai passeggeri ma anche danni derivati dalla chiusura di 45 minuti dell'aeroporto subiti dalle compagnie aeree. Il questore si è poi augurato che le conseguenze penali e civili a carico del giornalista tedesco possano fungere da deterrente per eventuali emulazioni.