{{IMG_SX}}Trieste, 31 maggio 2008 - Si è conclusa un'operazione della Squadra mobile di Trieste, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo giuliano, che ha portato all'arresto dei vertici di un'organizzazione criminale nigeriana responsabile di tratta di esseri umani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e falsificazione di documenti.

Gli arresti sono stati eseguiti in diverse città (Trieste, Venezia, Padova, Verona, Vicenza e Ravenna) a partire dallo scorso mese di marzo, quando erano finiti in manette a Venezia Imafidon Bose Faith di 43 anni ed Etu Steven Oti di 46 anni, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal gip di Trieste, nella quale viene contestata anche l'aggravante del reato transnazionale.
 

Dalle investigazioni è emerso un totale disprezzo della vita umana da parte dei trafficanti, che "compravano" le ragazze, costrette a ripagare il loro ingresso in Italia con anni di sfruttamento sessuale e dopo aver subito il rito voodoo, in molti casi esteso anche a danno dei famigliari delle giovani.
 

Le indagini sono iniziate quando alla Questura di Trieste è arrivata una segnalazione del Consolato sloveno, relativa ad alcuni nigeriani che avevano presentato documenti falsi per fare entrare dei loro connazionali in Slovenia.

L'immediato avvio di intercettazioni telefoniche delle utenze in uso ai nigeriani ha consentito di individuare la vastissima rete del traffico di esseri umani gestito esclusivamente dagli africani che, tramite connazionali, hanno fatto entrare in Italia, Bulgari e Grecia un centinaio di ragazze da avviare alla prostituzione, utilizzando documentazione falsa.
 

Le attività operative, per le diramazioni internazionali della banda, sono state coordinate dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine e si sono concluse con l'arresto di Pina Igbinoba di 33 anni, di Elvis Ofure di 24 anni, di Linda Osagie di 34 anni e di Ibemudia Paulash Washington di 30 anni, già detenuto nel carcere triestino del Coroneo e tra i primi arrestati nel corso dell'indagine.