{{IMG_SX}}Roma, 28 maggio 2008 - Tre ai domiciliari e tre in libertà. Si è conclusa poco dopo le 15 l'udienza di convalida dei fermi dei sei giovani accusati di aver partecipato agli scontri di ieri alla "Sapienza".

 

Arresti confermati - alla luce dei loro precedenti - per Martin Avaro, Gabriele Acerra (di Forza Nuova) e Emiliano Marini (dei collettivi), mentre Giuseppe Mercuri (dei collettivi), Andrea Fiorucci e Federico Ranalli (Forza Nuova) sono tornati in libertà. Il processo è stato aggiornato al 2 luglio.

 

L'episodio è approdato alla Camera dei deputati, dove è in programma una "informativa urgente" del governo: contemporaneamente, presso la facoltà di Lettere dell'ateneo romano si svolge un'assemblea con la partecipazione di alcune centinaia di studenti (parte dei quali provenienti dal sit-in organizzato stamattina davanti ai cancelli del tribunale di piazzale Clodio). Da domani - giorno in cui si sarebbe dovuto svolgere il convegno sulle foibe poi cancellato dal prorettore - la Sapienza sarà presidiata "in maniera democratica" per evitare il rischio di "nuove provocazioni".

 

"Scontri tra imbecilli fuori dalla storia e dal tempo", ha liquidato l'episodio il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "vedo che c'è ancora la tendenza a ribadire, anche da parte di organi di stampa, vecchi schemi degli anni '70 che vanno superati con nettezza, e che invece creare teoremi ideologici contro di me accresce e alimenta".

 

D'altro avviso il leader del Pd, Walter Veltroni: "è il terzo episodio di violenza con lo stesso segno avvenuto in città e ogni riduzione e derubricazione di questi fatti a ragazzate è un errore molto grave".

 

IL GIUDICE

La rissa avvenuta ieri in via De Lollis è "inficiata da motivi di odio politico, costituente come tale il movente di ulteriori scontri". È il convincimento del giudice del tribunale Luciano Pugliese nel provvedimento di tre pagine con cui ha convalidato i fermi delle sei persone fatti dalla polizia.

 

Per il magistrato, non può escludersi il "verificarsi di episodi che pongono in contrapposizione pretese ideologie". Anche se l'esponente di sinistra Giuseppe Mercuri e i due di destra (Federico Ranalli e Andrea Fiorucci) sono stati poi rimessi in libertà, il giudice ritiene che per tutti gli indagati, compresi ovviamente quelli per i quali sono stati disposti i domiciliari (Emiliano Marini, Martin Avaro e Gabriele Acerra) "rimane concreto ed attuale il pericolo di reiterazione di analoghe condotte". A carico di questi ultimi tre è stato applicato anche il "divieto di comunicare con persone diverse da quelle con cui loro abitano" o dai legali che li assistono.

 

LA RELAZIONE

 

Il prorettore vicario dell'Universita' La Sapienza Luigi Frati ha consegnato una relazione al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini in base alla quale ci sarebbe una discrepanza tra la conferenza sulle foibe per cui e' stata chiesta l'autorizzazione e quanto e' poi apparso realmente sui manifesti.A spiegare l'accaduto e' stato lo stesso Frati dopo essere intervenuto all'assemblea organizzata dagli studenti dei comitati di sinistra all'interno dell'ateneo.

 

''Prima - ha spiegato Frati ai microfoni dei giornalisti - e' stata chiesta l'autorizzazione per un convegno al quale avrebbe partecipato Roberto Fiore. Poi, sui manifesti, e' comparso il simbolo con il pugnale'' che il prorettore ha definito ''contro la Costituzione e antidemocratico''.

 

Frati, parlando agli studenti, ha ribadito che ''chiunque, senza se e senza ma, senza preclusioni e censure ha diritto a parlare ma c'e' un limite che e' quello del rispetto delle regole e della democrazia sancito dalla Costituzione''.