{{IMG_SX}}Roma, 28 maggio 2008 - Un nuovo incendio è stato appiccato in un campo rom abbandonato a Ponticelli, quartiere di Napoli al centro di proteste anti-nomadi dallo scorso 10 maggio, quando una 16enne rom tento di rapire una bimba di 6 mesi.


Resti di baracche e masserizie sono stati dati alle fiamme nel campo di via Virginia Woolf. I vigili del fuoco hanno spento il rogo.

 

A SCUOLA

Temi choc in una classe di Ponticelli, alle porte di Napoli, sull'assalto ai campi rom e sull'incendio delle baracche. Nella scuola San Giovanni Bosco, ragazzini dai 9 agli 11 anni, nei loro temi hanno scritto frasi come "Hanno fatto bene e visto che non se ne sono andati con le buone abbiamo dovuto usare le maniere forti".

 

Oppure: "Io penso che noi napoletani abbiamo fatto bene a cacciarli via". Si tratta, riferiscono «Il Giornale», «La Repubblica» e «Il Mattino», di temi e disegni di un istituto dove, dopo il tetativo di rapimento da parte di una rom di una bambina, la vicenda è diventata argomento quotidano.


La preside dell'Istituto, chiamata in causa, non nega la gravità delle affermazioni riportate nei temi e afferma: "C'è chi ha raccontato di aver partecipato al raid e molti hanno avuto i genitori protagonisti".
Gli alunni dell'Istituto comprensivo San Giovanni Bosco stanno discutendo da giorni su quanto accaduto a pochi metri di distanza dalle loro classi, quando Ponticelli insorse contro i rom dopo che una sedicenne nomade tentò di rapire una bimba di pochi mesi.

 

Gli insegnati hanno così chiesto ai ragazzi di descrivere cosa hanno provato in temi e disegni e la risposta è arrivata. "Non siamo razzisti -scrive tra l'altro un alunno nel suo tema- ma loro si sono presi troppo la mano e quindi noi abbiamo dovuto incendiare i loro campi".