{{IMG_SX}}Roma, 26 maggio 2008 - Resta in carcere Stefano Lucidi, il giovane che giovedì scorso ha investito e ucciso con la sua auto due persone che si trovavano a bordo di uno scooter a Roma. Il Gip Roberta Palmisano, del Tribunale di Roma, ha convalidato il fermo disposto dal pm Carlo Lasperanza, ma ha derubricato l'accusa contestata. In particolare, da duplice omicidio volontario con dolo eventuale il giudice ha convalidato per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento. Il pm Lasperanza, lasciando il carcere di Regina Coeli si è detto comunque soddisfatto della decisione assunta dal gip.

 

LA DIFESA

 

"Siamo profondamente turbati dalle drammatiche conseguenze dell'incidente, avvenuto giovedì scorso.
La famiglia del mio assistito esprime la piena solidarietà a quelle delle vittime". Ha detto così l'avvocato Basilio Fiore, difensore di Lucidi, uscendo dal carcere di Regina Coeli, dopo l'interrogatorio di convalida del fermo.
Il legale ha spiegato che il giudice ha dato una diversa qualificazione del reato ipotizzato a carico di Lucidi alla luce anche della istanza fatta dalla difesa. "Nei prossimi giorni chiederemo gli arresti domiciliari - ha continuato il penalista - la decisione del giudice ritengo sia giusta e rimette il mio assistito in condizioni di sperare nel futuro".
Il pm Lasperanza nel decreto di fermo per Lucidi aveva contestato il duplice omicidio volontario con dolo eventuale ed omissione di soccorso.

 

I PARENTI DELLE VITTIME

 

"Sono assolutamente sconcertato per queste derubricazione ad omicidio colposo dell'iniziale ipotesi di omicidio volontario contestata dal PM". È il commento dell'avvocato Francesco Caro Leo Grimaldi, che assiste i familiari dei due studenti universitari, Flaminia e Alessio, uccisi dall'auto guidata da Stefano Lucidi "sarà un mio preciso impegno - aggiunge - combattere questa battaglia di legalità e di giustizia perchè un fatto così drammatico sia sanzionato come lo deve essere. È, in effetti, un caso tipico di omicidio volontario in quanto la condotta di Lucidi ha dimostrato, non soltanto un totale disprezzo della vita umana, ma l'assoluta consapevolezza di poter uccidere. L'alta velocità, che si ricava dal fatto e i corpi dei due ragazzi sono sbalzati ad oltre 20 metri dal punto dell'urto, il passaggio con una serie di semafori rossi e il luogo in cui è avvenuto, altamente trafficato in quell'ora, non potevano non costituire un rischio assolutamente accettato di poter provocare la morte di chi si fosse trovato a passare".

 

IL CONSULENTE DEL PM

 

Stefano Lucidi viaggiava a una "velocità molto elevata, superiore a 85/90 km/h" quando la sera del 22 maggio al volante della sua Mercedes C220 ha travolto e ucciso Alessio Giuliani e Flaminia Giordani che erano a bordo di uno scooter. Per il consulente tecnico della procura, "l'azione frenante aveva anticipato di non meno di 12-13 metri il punto d'urto".

 

Insomma, secondo il pm Carlo Lasperanza, quella vettura era un proiettile che una volta sparato non poteva essere più fermato. Da qui l'originaria e principale contestazione di duplice omicidio volontario con il dolo eventuale. A dare forza a questa ipotesi, anche l'esito della consulenza medico-legale effettuata sullo stesso Lucidi che presentava varie lesioni compatibili con la dinamica dell'incidente e che facevano "ritenere che l'impatto fosse avvenuto a una velocità elevata". Lucidi, invece, aveva spiegato di viaggiare ad una velocità di 60/70 km/h, di aver superato il semaforo quando segnava l'arancione e di non aver potuto evitare l'impatto con il motorino nonostante la frenata.

 

INSIEME PER SEMPRE

 

"Accogliendo la richiesta dei genitori dei due ragazzi uccisi giovedì sera nell'incidente di via Nomentana, il Comune di Roma è intervenuto affinché Alessio Giuliani e Flaminia Giordani siano sepolti insieme al cimitero di Prima Porta. Sarà il Campidoglio a farsi carico delle spese". È quanto rende noto il portavoce del Sindaco, Simone Turbolente.