{{IMG_SX}}Bologna, 23 maggio 2008 - Desi Bruno, garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà del Comune di Bologna, lasciando il carcere della Dozza dove da mercoledì notte è detenuta Annamaria Franzoni, condannata a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele, ha smentito che la Franzoni sia stata accolta dalle proteste delle altre detenute che, secondo quanto riportato dai quotidiani, l'avrebbero duramente insultata.

"Porto la smentita fortissima rispetto a ciò che è apparso sui giornali, non è successo nulla - ha spiegato la Bruno fuori dalla Dozza - ho avuto la conferma anche dal personale di custodia".


La Bruno ha specificato di parlare "a nome di alcune detenute, quelle che ho incontrato, che parlavano a nome di tutte le donne del carcere, e del personale della sicurezza. Non c'è stata alcuna reazione, anche perché - ha aggiunto lasciando la casa circondariale - se ci fosse stata ci sarebbe l'obbligo di segnalazione al ministero, e non c'è stata alcuna segnalazione".

 

Ma Flavio Menna, dell'Ugl polizia penitenziaria, ha invece ribadito che una protesta c'e' stata, e' durata circa mezzora con urla, piatti contro le sbarre e offese alla Franzoni, L'avvocato Bruno, uscendo dal penitenziario, ha precisato di parlare a nome di una rappresentanza di detenute, che ha chiesto espressamente di incontrarla, e del personale femminile della sicurezza. Secondo quanto hanno riferito alcune recluse al garante all'interno della Dozza non ci sarebbe stata nessuna ''reazione, verbale e non'', all'arrivo della mamma di Cogne.

 

Diversa la ricostruzione di Menna. Il sindacalista, che invece conferma la protesta, ha detto che, prevedendo una reazione delle detenute, alla Dozza era stato gia' allertato del personale 'straordinario' in aggiunta per l'arrivo della Franzoni. ''Quando entrano determinate persone - ha detto Menna - condannate per reati che secondo il codice interno al carcere sono molto gravi, per loro, i detenuti e' una persona colpevole.
Non e' bello ma e' cosi'''.

 


IL MARITO E IL SUOCERO FANNO VISITA AD ANNAMARIA FRANZONI


Sono entrati nel carcere bolognese
della Dozza intorno alle 11.35 di questa mattina il marito di Annamaria Franzoni, Stefano Lorenzi, il suocero Mario, e l'avvocato difensore Paola Savio, per incontrare Annamaria Franzoni, reclusa nella casa circondariale.

Già ieri il suocero era arrivato a Bologna ma, a quanto pare, non aveva incontrato la nuora, limitandosi a consegnare al personale del carcere i suoi effetti personali.

 


IL MARITO DELLA FRANZONI LASCIA IL CARCERE IN SILENZIO


Stefano Lorenzi, marito di Annamaria Franzoni ha lasciato il carcere della Dozza, a Bologna, intorno alle 13.30. Insieme a lui il padre, suocero della Franzoni, che già ieri si era recato alla casa circondariale. I due erano entrati accompagnati dall'avvocato difensore Paola Savio, intorno alle 11.30. Stefano Lorenzi, visibilmente scosso, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai cronisti; non si è visto invece uscire l'avvocato Savio.

Quanto alle proteste che ci sarebbero state da parte di alcune detenute, che avrebbero inveito contro la Franzoni, il comandante di reparto Roberto Di Caterino, ha invece affermato "che non risulta nulla, la situazione è tranquilla e regolare".

 

IL SACERDOTE

Annamaria Franzoni ha chiesto di incontrare il cappellano del carcere bolognese della Dozza. L'incontro e' stato pero' rinviato perche' stamani la donna ha ricevuto la visita del marito e del suocero.

 

Guardata a vista nella sua cella singola nel reparto delle detenute comuni, Annamaria ha trascorso la mattinata con la tv accesa e leggendo. Alcune detenute della sezione non avrebbero mancato di dimostrale solidarieta' facendole avere alcune riviste, tra cui un numero di 'Famiglia Cristiana'. I settimanali le sono arrivati tramite la 'spesina', vale a dire la detenuta addetta alla distribuzione dei generi di conforto che si possono acquistare in carcere.

 

Ieri Annamaria avrebbe voluto comprare un pacco di biscotti, ma si sarebbe trovata senza soldi. Una banconota da cinquanta euro (su un totale di 300 al mese consentiti) l'avrebbe avuta stamani dal marito.
Al momento - secondo quanto si e'appreso - la donna si sarebbe mostrata abbastanza tranquilla.