{{IMG_SX}}Roma, 23 maggio 2008 - Il pirata della strada che la scorsa notte ha travolto e ucciso due fidanzati a bordo di uno scooter, a Roma, ha reso piena confessione. E' quanto emerso dall'interrogatorio effettuato nel comando dei vigili urbani del II gruppo. Stefano Lucidi, 33 anni, ieri sera era alla guida della Mercedes 220 del padre. Su viale Regina Margherita ha travolto e ucciso Alessio Giuliani, 23 anni, e la fidanzata Flaminia Giordani, 22 anni, insieme in sella ad uno scooter.

 

I due ragazzi stavano andando nel quartiere di San Lorenzo, studenti universitari e fidanzati da due anni: lui è morto poco dopo, la ragazza è morta questa mattina alle dieci all'ospedale Umberto I. I genitori hanno deciso di donare gli organi.


Lucidi guidava senza patente, perché era stato interdetto, ha precedenti penali per lesioni; accanto a lui, sull'auto, la sua fidanzata, nonostante lei fosse agli arresti domiciliari. E' stato individuato e fermato grazie all'aiuto di alcuni testimoni, che ieri sera hanno vista la sua auto piombare addosso ai due ragazzi sullo scooter.

 

I reati contestati all'uomo sono duplice omicidio volontario per dolo eventuale e omissione di soccorso. Lucidi è stato posto in stato di fermo sulla base del provvedimento emesso dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dal sostituto Carlo Lasperanza. L'atto giudiziario dovrà ora passare il vaglio del gip per la convalida. Le accuse a Lucidi sono aggravate dalla guida senza patente e dal passaggio di un semaforo rosso.

 

LA CONFESSIONE

I vigili urbani del II Gruppo, guidato dal comandante Diego Porta, hanno raccontato che Stefano Lucidi ha pianto durante la confessione. Gli agenti di polizia municipale hanno riferito anche che l'uomo ha detto di essersi reso conto dell'accaduto e di non aver voluto uccidere i due giovani. Il padre dell'uomo, secondo quanto raccontato dai vigili urbani, avrebbe convinto Lucidi a presentarsi nella sede della polizia municipale, in viale Parioli, per essere ascoltato e ammettere le responsabilità.


Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe l'ipotesi di un litigio che sarebbe scoppiato poco prima dell'incidente mortale tra Stefano Lucidi e la sua fidanzata, che era a bordo della Mercedes. Secondo quanto è emerso, l'uomo era agitato forse proprio per questa lite.

 

A quanto riferiscono fonti dei vigili urbani, i due erano usciti ieri sera a cena ma avevano avuto un diverbio. Lucidi si era quindi allontanato dal locale ma appena la ragazza è uscita l'ha aggredita tanto che lei si è rifugiata in un secondo locale. Ciò non ha fermato la rabbia del ragazzo che l'ha picchiata e costretta a salire sulla sua auto. Da lì la folle corsa al volante della Mercedes: il giovane ha sorpassato le altre macchine ferme al semaforo ed è passato col rosso investendo il motorino con a bordo le due vittime.


Come riferito dalla ragazza, ascoltata dai vigili urbani, Lucidi non si è fermato nonostante la fidanzata gli dicesse: "Sei un bastardo, li hai ammazzati, fammi scendere". Dopo l'incidente il pirata ha guidato fino al Nomentano, vicino casa della fidanzata, che impaurita è rincasata.