{{IMG_SX}}Torino, 21 maggio 2008 - È scappata con lui da Catania quando aveva 14 anni e dopo un anno aspettava un bambino. Oggi, Pinuccia Filetti, 37 anni, ha tre figli, vive in Piemonte, a Domodossola, e le botte ed i maltrattamenti dell'ormai ex marito sono cominciati parecchi anni fa. Lunedì scorso ha presentato la denuncia numero 82 contro l'ex coniuge per violenza e stalking dopo l'ennesima aggressione sotto casa. A raccontare l'inferno di Pinuccia è «La Stampa» che riferisce che "l'uomo è stato condannato più volte , ma non si è arrivati ad una setenza definitiva".


"L'unico provvedimento -riferisce ancora il quotidiano-
è un foglio di via da Domodossola, non sono mai state applicate altre misure di sicurezza come l'obbligo di dimora, di firma o l'allontanamento. E il carosello continua".

"Non ho paura che mi uccida, io sono già morta" dice Pinuccia che indossa una maglietta con la scritta davanti "Sarò la prossima?" e dietro "No al femminicidio".

 

Pinuccia è finita più volte all'ospedale, anni di botte, di scenate di gelosia, di pentole d'acqua bollente tirate addosso, sempre più spesso di ospedali.
"Minacce, percosse, una volta mi ha addirittura investita con l'auto. Domenica mi ha aggredita di nuovo, sono svenuta e sono finita un'altra volta in ospedale" dice.

 

"Ho perso il conto -spiega- delle volte in cui ci sono finita". Ad affiancarla nella sua battaglia è stato il Consorzio intercomunale dei servizi sociali di Ossola, così Pinuccia se ne è andata di casa con i figli, portando via i vestiti di notte nei sacchi di plastica. Ora vive in una casa popolare e l'ex marito è sempre lì sotto.