{{IMG_SX}}Palermo, 13 maggio 2008 - Non c'è quasi ossigeno nella bombola e la degente, affetta da una grave forza di crisi respiratoria, muore in corsia. È la denuncia dei parenti di Caterina Intravaia, 60 anni, deceduta domenica scorsa all'ospedale Ingrassia di Palermo. I familiari della donna hanno presentato un esposto alla procura di Palermo, che ha aperto un'inchiesta. A coordinare l'indagine è il sostituto procuratore di Palermo, Ennio Petrigni.


I bocchettoni d'ossigeno della rete interna dell'unità ospedaliera, come riporta oggi l'edizione locale di 'Repubblicà , erano tutti occupati e per la paziente c'era solo una bombola, ma era quasi vuota, ormai in riserva e il manometro segnava rosso, secondo quanto denunciato dai parenti che dopo il decesso della donna, domenica scorsa, hanno presentato un esposto alla sezione Volanti della polizia. La bombola è stata sequestrata (assieme alla cartella clinica) e sarà sottoposta a perizia.


"La paziente era stata ricoverata in sovrannumero e quella bombola era piena, ma le condizioni della signora erano gravi. Abbiamo fatto tutto il possibile", si è difeso il direttore sanitario dell'ospedale, Serafino Garda. La tragedia, domenica scorsa, alle 17.30, come ha scritto nell'esposto il fratello della donna.

I parenti della degente avevano notato che la sorella aveva la bocca nera e verificato che il manometro segnava rosso. A quel punto l'infermiere ha staccato la bombola e collegato la paziente alla rete d'ossigeno del reparto, ma è morta alle 19.30.