{{IMG_SX}}Palermo, 6 maggio 2008 - Avrebbe indotto i familiari dei suoi pazienti a versare "donazioni" a un'associazione da lui presieduta, assicurando una "corsia preferenziale" per il bimbo malato, e svolto attività specialistica privata in modo irregolare. Ma è accusato anche di detenzione di materiale pedopornografico.

 

Accuse che sono alla base dell'arresto choc di Carlo Marcelletti, direttore della divisione di Cardiochirurgia pediatrica e patologie congenite dell'Ospedale Civico di Palermo. Pioniere in Italia dei trapianti di cuore nei bambini, personaggio mediatico, e per questo amato e odiato, capace di scelte clamorose come quando nel maggio 2000 tentò senza successo di separare due gemelline siamesi peruviane, scatenando polemiche per la scelta di sacrificare una delle due per lasciare in vita l'altra, è rimasto ricorrentemente folgorato sulla via della politica. Tentò la corsa per carica di sindaco ad Ancona e fu eletto consigliere comunale a Palermo dove appoggiò Francesco Musotto che, allora in rotta con Fi, tentò di diventare primo cittadino.

 

L'ordinanza degli arresti domiciliari, emessa dal gip di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, fa riferimento alle accuse che vanno dalla concussione alla truffa al peculato e alla detenzione di materiale pedopornografico. Nell'ambito di un'altro risvolto dell'inchiesta, relativo ad appalti di forniture sanitarie, sono stati eseguiti a Palermo e nel Lazio diversi decreti di perquisizione e sequestro, nei confronti di imprenditori e società aggiudicatari di appalti banditi dall'Ospedale Civico, tre dei quali risultano indagati per truffa, peculato e concussione.

 

I controlli della Guardia di Finanza alla clinica Paideia di Roma hanno riguardato l'attività professionale svolta dal primario, peraltro sporadicamente, nella struttura sanitaria romana. Le indagini sono state condotte dalla Squadra mobile e dal Nucleo di Polizia tributaria di Palermo della Guardia di Finanza.

 

L'accusa di pedopornografia rivolta a Marcelletti, secondo gli avvocati Roberto Tricoli, Carmelo Piazza e Massimiliano Miceli si riferisce solo alla ricezione di cinque mms sul telefono cellulare. Il professore avrebbe ricevuto immagini raffiguranti le immagini di un nudo femminile "che, a nostro avviso, non si può dire se appartenga a persona adulta o minore di età. Da parte sua non c'è stata alcuna trasmissione dell'immagine".
Secondo la procura si tratterebbe però di una foto relativa a una ragazzina di età inferiore ai 14 anni, nei cui confronti sono scattate le procedure di tutela, che prevedono anche l'intervento del tribunale dei minorenni. Se si dovesse provare la 'complicita" della madre o dei genitori nella spedizione degli mms, potrebbe anche essere disposta la sottrazione alla famiglia.

 

Giovedì Marcelletti, che dal legale Piazza viene descritto "sereno", sarà ascoltato dal Gip Pasqua Seminara, davanti al quale, si dicono sicuri gli avvocati, "chiarirà tutto provando la sua totale estraneità ai fatti addebitati". Intanto, se il suo staff gli dichiara solidarietà e chiede alla giustizia di essere celere per frenare "gli atti di sciacallaggio di cui abbiamo già avuto riscontro", Amedeo Bianco, presidente della federazione degli Ordini dei Medici, spiega che il primario sarà sospeso. "L'Ordine dei medici è duro e inflessibile, soprattutto quando di mezzo ci vanno dei minori, ma non è ammissibile che ci siano colleghi che in questo momento gli vadano addosso con tanto livore, quasi a chiedere il conto a Marcelletti che è un personaggio scomodo", ha detto il presidente dell'Ordine dei medici di Palermo, Salvatore Amato. Mentre il direttore generale del Civico, Francesco Licata di Baucina, e il Codacons hanno annunciato la costituzione di parte civile in un eventuale processo.

 

L'attività investigativa era stata avviata dopo una denuncia contro ignoti per minacce, presentata da un familiare di un appaltatore dell'ospedale. A carico del cardiochirurgo sono state effettuate intercettazioni prima telefoniche e in seguito anche ambientali, sono state raccolte testimonianze ed eseguiti riscontri documentali.

 

Sarebbe emerso un meccanismo attraverso il quale Marcelletti si sarebbe fatto dare indebitamente dai genitori dei suoi pazienti somme di denaro sotto forma di donazioni all'associazione ABC (Associazione per la cura del bambino cardiopatico onlus), da lui presieduta e gestita, assicurando in cambio una "corsia preferenziale" per il bimbo ammalato e per il genitore-accompagnatore, con maggior comfort rispetto a un ricovero ordinario. Con riferimento alle condotte di truffa aggravata, il primario avrebbe sottratto all'azienda sanitaria pubblica i sensibili ricavi dovuti sulla base del regime di cura "intramoenia".

 

L'associazione, secondo la Guardia di Finanza, sarebbe stata gestita in modo poco trasparente e buona parte dei sarebbe stata utilizzata per scopi estranei alle finalità dell'ente, tra cui cene e viaggi organizzati dal professore Marcelletti con persone non appartenenti all'associazione. Sarebbero stati anche acquisti beni e servizi attestati da fatture in realtà relative ad operazioni fittizie o compiute da soggetti diversi dall'ABC. A Marcelletti viene contestato anche il peculato per presunte illecite appropriazioni di somme di denaro spettanti al Civico.
nell'ambito delle attività di visita specialistica svolta dal medico all'interno dell'ospedale: Marcelletti non avrebbe mai indirizzato i pazienti presso le casse centralizzate dell'ospedale per effettuare il pagamento delle visite "intramoenia", nè rilasciato documentazione fiscale.