{{IMG_SX}}Catanzaro, 4 maggio 2008 - Luigi Campise, il giovane di 22 anni che il 28 febbraio dello scorso anno uccise la fidanzata Barbara Bellorofonte, 17 anni, a Montepaone Lido (sulla costa ionica catanzarese), è stato arrestato questa mattina dai carabinieri di Soverato per estorsione, spaccio di droga e minacce. L'indagine, che ha portato all'arresto di altre quattro persone oltre a Campise, è partita con la denuncia del titolare di un locale di Soverato danneggiato da una bomba.

 

Campise era tornato in libertà per scadenza dei termini, nonostante avesse confessato l'omicidio. Nei giorni scorsi, infatti, il Tribunale della libertà di Catanzaro ha annullato la decisione del gip con cui era stata concessa una proroga delle indagini al sostituto procuratore della Repubblica, Alessia Miele. L'udienza per l'omicidio della diciassettenne raggiunta da numerosi colpi di pistola e deceduta dopo venti giorni di coma nell'ospedale 'Pugliese' di Catanzaro è fissata per il 3 giugno.

 

Il legale della famiglia, Enzo De Caro, alla luce degli ultimi sviluppi ha rilanciato un'ipotesi inquietante: Barbara è stata uccisa non per gelosia, ma perché testimone scomoda di qualcuno degli affari illeciti di Campise. ''Si tratta di una tesi originaria seguita dagli investigatori - ha spiegato l'avvocato - ma della quale non si fece più nulla. All'epoca non c'era nemmeno un quadro delle frequentazioni di Campise. A questo punto l'ipotesi diventa più verosimile e potrebbe essere rilanciata tenuto conto dell'arricchimento della personalità di Campise alla luce delle ultime novità".

 

I genitori della ragazza dopo aver saputo dell'arresto hanno detto che ''adesso non rimane che sperare che la giustizia faccia il suo corso e lo faccia veramente come deve farlo''.