{{IMG_SX}}Reggio Calabria, 26 aprile 2008  - Una sofisticata microspia è stata scoperta in una stanza del palazzo di giustizia di Reggio Calabria, utilizzata dal pm antimafia Nicola Gratteri, titolare tra l'altro dell'inchiesta sulla strage di Duisburg, in Germania, nel corso della quale furono uccise sei persone originarie di San Luca.

 

La microspia è stata trovata martedì scorso, 22 aprile, nel corso di alcuni servizi finalizzati alla bonifica degli uffici giudiziari. Secondo quanto si è appreso la microspia, con antenna, funziona a batterie ed è capace di diffondere il segnale captato a circa venti metri di distanza. 

 

L'ufficio in cui è stata ritrovata una sofisticata microspia di solito viene utilizzato dal pm Nicola Gratteri per fare il punto della situazione sulle indagini e per incontrare gli uomini della polizia giudiziaria. In partica una sorta di stanza considerata sicura, al riparo da intercettazioni varie. Gli inquirenti, quindi, ipotizzano che chi ha piazzato la microspia era a conoscenza di tutto questo.


Inoltre, non si esclude che la «talpa» potesse avere libero accesso nei locali vicini alla stanza del pm Gratteri, considerato che il messaggio captato poteva essere diffuso a non oltre venti metri di distanza. Ed in quell'area il libero accesso è consentito solo a dirigenti, impiegati del palazzo di giustizia e magistrati.

Il ritrovamento della microspia, inoltre, ha fatto tornare in primo piano le polemiche degli ultimi mesi relative a fughe di notizie su alcune inchieste, ultima quella relativa a presunti brogli nel voto degli italiani all'estero.

 

PREOCCUPAZIONE

"Si tratta di un episodio grave, di cui si occuperà l'autorità giudiziaria di Catanzaro, competente per i reati in danno di magistrati in servizio a Reggio Calabria, e per quanto ci riguarda cercheremo di stare ancora più attenti in futuro". Così il procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, ha commentato al Tg1 il ritrovamento della  microspia.
«La microspia è stata ritrovata in una stanza che utilizza il dottor Gratteri - ha detto il procuratore Pignatone - e questo è il fatto sicuro. Per il resto provvederà l'autorità di Catanzaro, a cui gli atti saranno trasmessi lunedì. La microspia era stata sistemata sicuramente per acquisire notizie all'interno della Procura di Reggio Calabria».