{{IMG_SX}}Gioia Tauro, 26 aprile 2008 - Un'esplosione ha scosso la cittadina di Gioia Tauro questa mattina. L'ennesimo attentato ha preso di mira un imprenditore, Antonino Princi, con diversi interessi nella Piana, volto noto in Calabria per la sua esperienza anche nel calcio ai tempi del Catanzaro in serie B. Una bomba ad altissimo potenziale lo ha dilaniato, facendo ripiombare Gioia Tauro nella paura di una guerra di 'ndrangheta.

 

Ignoti durante la notte hanno collocato sotto la sua Mercedes, un ordigno ad alto potenziale, che è scoppiata appena l'uomo ha inserito la chiave per aprire la portiera dell'auto, probabilmente azionata a distanza con un telecomando. Nell'esplosione, Princi è stata sbalzato ad oltre trenta metri, ed è rimasto gravemente ferito. Trasportato d'urgenza, prima al pronto soccorso dell'ospedale di Gioia Tauro, poi, vista la gravità delle sue condizioni, trasferito in eliambulanza presso il pronto soccorso degli ospedali riuniti di Reggio Calabria, dove gli sono state amputate le gambe e le braccia. In seguito alle lesioni riportate agli occhi, inoltre, i sanitari hanno accertato che l'uomo rimarrà anche cieco. 

 

Sul luogo dell'attentato sono giunti per primi gli uomini del commissariato di Gioia Tauro diretto da Giuseppe Cannizzaro e subito dopo quelli della squadra mobile reggina diretta da Renato Cortese che hanno effettuato i primi rilievi. L'attentato avrebbe una matrice mafiosa.

 

Secondo quanto è emerso dalle indagini della polizia, l'ordigno sotto il vano motore della vettura potrebbe essere stato fatto esplodere con un comando a distanza azionato nel momento in cui si è avvicinato all'auto. Insieme alla Procura di Palmi, che sta svolgendo gli atti urgenti, sta indagando anche la Dda di Reggio Calabria. Un investigatore ha parlato di "un atto simbolicamente molto forte". Nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri ha sciolto il Consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose.

 

L'imprenditore è un appassionato di calcio, nel quale si è direttamente impegnato. Dopo essere stato presidente del Delianuova, portando la squadra dalla prima categoria al campionato nazionale dilettanti, nell'estate del 2004 è diventato socio e vice presidente dell'Us Catanzaro, appena promosso in serie B, acquistando il 48,33% del pacchetto azionario. Due anni dopo è poi uscito dalla società.

 

L'ipotesi che viene seguita dagli investigatori è che l'attentato possa essere collegato a una vendetta maturata negli ambienti della criminalità organizzata della Piana di Gioia Tauro. Princi, tra l'altro, è sposato con una componente della famiglia Rugolo, collegata alla cosca Mammoliti di Castellace di Oppido Mamertina.
A Gioia Tauro sarebbe in atto uno scontro tra la cosca Piromalli e quella dei Molé, che un tempo erano alleate. Nell'ambito di tale scontro, il primo febbraio scorso, potrebbe essere maturato l'omicidio di Rocco Molé, di 42 anni, uno dei capi dell'omonima cosca. Gioia Tauro, da sempre, è un centro ad alta densità criminale.