{{IMG_SX}}Verona, 25 aprile 2008 -Claudiu Stuleru, romeno di 20 anni, ha detto tutto ai carabinieri: "Sono stato io ad ucciderli", ha ammesso confessando l'omicidio della coppia di pensionati di Lugugnano, in provincia di Verona. Il giovane, in stato di choc, ha spiegato il suo gesto raccontando di continue avances sessuali da parte di Luigi Meche, 60enne pensionato ex titolare di una piccola impresa. Meche è stato ucciso insieme alla moglie

 

E dietro il duplice omicidio, dalla confessione del romeno, ci sarebbe un movente sessuale: il giovane ha raccontato di numerose avances sessuali subite da parte di Luigi Meche, che il romeno aiutava occasionalmente come imbianchino, poi all'ultima richiesta il giovane non si sarebbe più controllato e sarebbe scattata la violenta reazione come "una sorta di autodifesa".

 

Il comandante provinciale dei Carabinieri di Verona, colonnello Claudio Cogliano spiega: "Il romeno ha confessato una certa dinamica che va confrontata con gli elementi e i rilievi tecnici che abbiamo; non è improbabile nell'ambito di questa dinamica lo sfondo sessuale, non è improbabile che l'omicidio possa aver preso corpo in questo ambito di richieste e avances sessuali".

 

"Abbiamo comunque alcuni elementi scientifici - ha aggiunto il colonnello - come impronte del giovane romeno, che riconducono la sua presenza nella casa alla notte del delitto. Ora dobbiamo vedere come si attaglia la sua responsabilità, comunque certa, allo scenario che abbiamo trovato". "Lui ha confessato - sottolinea comunque il colonnello - ha detto 'sono stato io'".

 

Il colonnello inoltre vuole sottolineare "che sicuramente non è una rapina in villa, tranquillizziamo la gente, non c'è nessuna banda". Infatti, fin dall'inizio è emerso che nella villa non era stato sottratto niente, neppure dalla cassaforte. "Il ragazzo fermato - spiega il colonnello - non ha precedenti penali, non usava delinquere", anzi risulta un giovane che aveva voglia di lavorare e quando poteva, lo faceva, come con il pensionato imbianchino ucciso.

 

Luigi Meche e Luciana Rambaldo, le due vittime, erano senza figli, benestanti, vivevano in una zona residenziale, elegante, ma non isolata a Lugugnano. A scoprire i corpi, il nipote, allarmato dal fatto che per tutta la giornata di mercoledì gli zii non rispondevano al telefono. Allarmato è andato a controllare la villa, ha visto due luci accese, ha scavalcato il giardino ed è entrato. Luciana Rambaldo era nella sua camera, stesa sul letto, colpita e strangolata. Luigi Meche, ucciso per primo, era nello scantinato, vicino al garage, il corpo nascosto sotto cartoni e panni, la testa spaccata a martellate.

 

Era circa la mezzanotte tra mercoledì e giovedì, il nipote sotto choc ha chiamato i carabinieri di Verona. "Cristallizzato" il luogo del delitto, è intervenuta la sezione investigativa del comando, e i Ris da Parma, che hanno eseguito gli accertamenti fino a stanotte. Le indagini sono state portate avanti anche attraverso numerose testimonianze; la vittima infatti era un ex imbianchino in pensione ma occasionalmente continuava a lavorare, i carabinieri hanno quindi ascoltato le testimonianze di alcuni operai ed è saltato fuori il nome del giovane romeno Claudiu Stuleru. Il ventenne stava lavorando con Luigi Meche, e mercoledì anche i vicini di casa lo avevano visto dipingere insieme alla vittima, la cancellata della villetta.

 

I carabinieri l'hanno prima cercato per ascoltarlo come testimone, ma nell'abitazione di fortuna dove vive con altri ragazzi stranieri, hanno detto: "Claudiu ha preso le sue cose ed è partito in tutta fretta". Messo sotto controllo il telefono, una chiamata è stata localizzata già ieri a Civitavecchia. Visto il pericolo che potesse fuggire e prendere un nave, sono stati allertati i carabinieri di Civitavecchia e una squadra è partita sa Verona. Il giovane è stato individuato nella notte al porto, dal quale intendeva partire alla volta della Sardegna. Molte domande, alle quali ha ceduto, ha confessato: "Sono stato io", ha detto, spiegando di aver reagito alle continue richieste di prestazioni sessuali che gli faceva la vittima, Luigi Meche. Il romeno è ora in stato di fermo a Civitavecchia come indiziato di delitto a disposizione dell'autorità giudiziaria, domani è attesa la convalida del fermo.