{{IMG_SX}}Reggio Calabria, 21 aprile 2008 - L'eccessivo peso dei libri scolastici è stato "causa del disagio e della postura scorretta assunta" per un alunno di una scuola media di Reggio Calabria.
Così afferma la sentenza di un giudice di Pace, Francesco Palermo, il quale, accogliendo la richiesta dei genitori dell'alunno, ha riconosciuto la responsabilità del istituto scolastico e condannato il Ministero dell'Istruzione a risarcire un danno di 500 euro oltre alla refusione delle spese di lite.

 

La sentenza è riassunta oggi da Gazzetta del Sud, che racconta la vicenda dalla quale è nata. Cioè da quando G.A, undici anni,alunno di una scuola media di Reggio, a causa della sua corporatura esile non riesce più a sopportare "il grave peso dei libri riposti nel proprio zainetto nei due lunghi chilometri percorsi giornalmente da casa a scuola. E le conseguenze arrivano ben presto: dolori alla schiena, l'assunzione di posture scomposte e curve".


I genitori del minore, spiega la Gazzetta,"decidono di convenire in giudizio il ministero dell'Istruzione e la scuola facendo leva sull'inadempimento degli obblighi contrattuali gravanti sull'Istituto e sugli insegnanti per la violazione del principio del 'neminem laedere' e il mancato rispetto della nota specifica del consiglio superiore della Sanità".


Il giudice di pace ha dato ragione ai genitori dell'alunno. In particolare, ha scritto nella sentenza, "i docenti del minore hanno orientato la loro scelta su testi che per il loro numero e il loro peso hanno cagionato il danno".