{{IMG_SX}}Perugia, 19 aprile 2008 -  Come consulente della difesa di Amanda Knox, una dei tre sospettati per il delitto di Meredith Kercher, è in arrivo a Perugia dagli Stati Uniti un principe del foro, Joe Tacopina, che ha difeso Michael Jackson e, in diversi procedimente, il commissario di polizia di New York Bernard Kerik.

 

 A riferirlo è il britannico 'Times', ricordando come Tacopina si sia sforzato, in interviste al magazine Usa 'Newsweek' e al settimanale 'Panoramà, di contrastare l'immagine di ragazza dalla «faccia d'angelo e dagli occhi di ghiaccio» dall'esistenza tutta sesso e droga che ha avuto la Knox sui media britannici e italiani.


L'avvocato americano ha minimizzato il fatto che Amanda abbia cambiato diverse volte le sue dichiarazioni, si legge, mettendo in dubbio anche la validità dei risultati sulle tracce di Dna rinvenuti nell'appartamento sulla presunta arma del delitto. «Sono convinto che la ragazza sia innocente. È in carcere in un paese straniero per un reato che afferma di non aver commesso», ha detto Tacopina.


Secondo il quotidiano britannico, la strategia difensiva degli avvocati della ragazza di Seattle e del suo ex ragazzo, Raffaele Sollecito, sarebbe di scaricare la responsabilità sul terzo sospettato, Rudy Hermann Guede, di origini ivoriane, che vive a Perugia fin da bambino.

 

L'INCIDENTE PROBATORIO

Anche lo studente pugliese Raffaele Sollecito, dopo i parenti di Meredith,  è arrivato a Palazzo di Giustizia, a Perugia, dove questa mattina è in programma l'udienza davanti al gip Claudia Matteini per esaminare la perizia medico legale disposta dallo stesso giudice. Lo studente pugliese, recluso nel carcere di Terni, è arrivato a bordo di un cellulare della polizia penitenziaria.


Ammanettato, una felpa bianca con un cappuccio e un paio di jeans, il ragazzo scortato dagli agenti ha fatto il suo ingresso in Tribunale al cui interno sono già presenti i famigliari di Meredith.
Poco prima, infatti, erano arrivati era stata la madre, Arline, la sorella Stephanie e il fratello Lyle, accompagnati dal console britannico a Firenze Moira Mc-Farlane. È probabile, che per la prima volta dal giorno dell'omicidio della ragazza, oggi i famigliari della vittima si troveranno faccia a faccia con Raffaele Sollecito, una delle tre persone, insieme ad Amanda Knox e Rudy Hermann Guede, accusate del delitto.

 

IL BLOC-NOTES SEQUESTRATO

Un block notes di piccole dimensioni è stato sequestrato a Raffale Sollecito, imputato per l'omicidio di Meredith Kercher, prima di entrare nell'aula per l'incidente probatorio sull'analisi post-mortem della ragazza inglese.
Appunti che Sollecito avrebbe scritto di suo pugno, a riguardo sia dei fatti emersi sull'indagine che sulla linea difensiva fino ad oggi adottata da lui e dal suo collegio di avvocati.
Forse gli appunti sarebbero serviti per un suo eventuale intervento in aula.

 

I CONSULENTI

"Abbiamo detto quel poco che potevamo", commenta il professor Giancarlo Umani Ronchi, uno dei consulenti nominati dal gip per l'incidente probatorio volto a chiarire l'ora, i tempi e le modalità che hanno portato alla morte della ragazza inglese. 

Riguardo all'ora della morte, l'esperto ha detto: "Sono presenti molte lacune nella sua rilevazione. Il dato dell'alcolimetria -ha aggiunto l'esperto- è il risultato di una serie di situazioni di cui non vi si può dare certezza.

 
Il perito ha anche detto che "non si può dire se c'è stato o meno un rapporto sessuale perchè, in seguito all'autopsia non sono state rilevate tracce di sperma o di violenza fisica. C'è comunque una traccia del cromosoma Y che lascia ipotizzare un contatto fisico".

 

"Parlare di strangolamento è una parola troppo grossa - ha continuato il perito - Abbiamo scritto e ribadito che il soffocamento è stato determinato anche dall'emorragia provocata dalla ferita al collo. Per quanto riguarda lo strangolamento siamo molto più cauti: ci sono segnali, ferite riscontrate che vanno in questa direzione. Non ci sono delle certezze inconfutabili".

 
Una delle teorie, emersa una volta presentata la relazione, si basava sulla duplice azione del killer: prima il coltello che buca la gola e poi lo strangolamento con due mani.