{{IMG_SX}}Perugia, 26 marzo 2008 - Il grande silenzio degli avvocati della difesa di Rudy Guede dopo l'interrogatorio di tre ore, nascondevano un colpo a sorpresa: il loro assistito non si è limitato a fornire alcuni particolari del presunto killer di Meredith, ma ha fatto nomi e cognomi.

 

Secondo fonti vicini a Palazzo di Giustizia, Rudy ha detto che Raffaele Sollecito è l'uomo che ha visto, una volta uscito dal bagno, brandire un coltello contro Meredith. Lo ha riconosciuto dalle foto fornitegli dagli inquirenti. Ha aggiunto inoltre che indossava in testa una cuffia modello piscina.

 

L'ivoriano agli inquirenti avrebbe riferito nel corso del suo interrogatorio di questa mattina che ha sentito la voce di Amanda che si trovava sulla porta di casa, mentre Raffale Sollecito con un coltello entrava nella camera da letto di Meredith. Rudy, fin dal suo interrogatorio in Germania, aveva detto di aver visto un uomo che parlava italiano avventarsi contro la ragazza inglese. Durante l'aggressione il ragazzo di origine africana sarebbe scappato via dalla casa.

 

Ma Guede avrebbe anche spiegato il perché e il motivo scatenante l'omicidio: un odio violento tra le due ragazze, troppo diverse tra loro, e una lite per motivi di soldi (quella sera, secondo il racconto dell'ivoriano, Mez si accorse che erano spariti 250 euro dal suo cassetto e accuso' proprio Amanda del furto).

 

La confessione di Rudy Guede andrebbe a indebolire l'alibi fornito agli inquirenti da Amanda e Raffaele. La coppia aveva sempre dichiarato di aver passato, la notte dell'omicidio di Meredith, a casa di Sollecito. Una notte trascorsa a stordirsi di sesso e spinelli. Poi la mattina dopo Amanda si sarebbe recata a casa sua dove avrebbe scoperto, con notevole ritardo e proprio con l'aiuto di Raffaele, la morte violenta dell'amica.


L'alibi di Amanda e Raffaele già in parte era stato messo in discussione dagli inquirenti su alcuni punti chiave: l'orma di scarpa trovata dalla scientifica (un nemero 45 compatibile con le dimensioni del piede di Raffaele e non di Rudy che porta il 42); e il computer che il giovane barese afferma di aver utilizzato tutta la notte del 2 novembre scorso, ma che sembra sia rimasto inutilizzato dal giugno 2007.