{{IMG_SX}}Foggia, 13 marzo 2008 - È stato respinto il ricorso presentato dall'associazione "Pro Padre Pio, l'Uomo della Sofferenza" che chiedeva il sequestro della cripta dove si trovava la tomba di San Pio e il divieto dell'esposizione al pubblico delle reliquie dopo l'esumazione delle spoglie mortali del santo. Stamani il giudice Gianfranco Piacentino ha depositato la sua decisione alla cancelleria del tribunale di Foggia.

Per ora non ci conoscono le motivazioni della decisione poichè il provvedimento è di ventiquattro pagine e gli avvocati non hanno ancora avuto il tempo per leggerlo tutto.


Una settimana fa l'associazione aveva chiesto al tribunale di Foggia un procedimento d'urgenza per bloccare l'esumazione delle spoglie del santo, avvenuta due settimane fa. Risultano decadute, quindi, anche le denunce presentate dall'avvocato Francesco Traversi, presidente dell'associazione, che aveva accusato di vilipendio di cadavere e violazione di sepolcro il vescovo di San Giovanni Rotondo, monsignor Domenico D'Ambrosio, Francesco Colaceli, presidente della commissione della riesumazione e frate Carlos Laborde, guardiano del convento di Santa Maria delle Grazie.