Gravina di Puglia (Bari), 2 marzo 2008 - Sono ben 5, e non tre come sembrava finora, i punti di accesso al pozzo dentro il quale hanno trovato la morte Ciccio e Tore Pappalardi. E' quanto emerso dai sopralluoghi effettuati stamattina nella masseria 'delle cento stanze' nella quale sono stati ritrovati i corpi dei fratellini. E' quanto ha detto il professor Francesco Introna, perito della Procura della Repubblica di Bari, che ha partecipato ai sopralluoghi con l'avvocato Aliani, difensore di fiducia dei Pappalardi, e il perito di parte, professor Luigi Strada.


In particolare Introna, rispondendo a una domanda dei cronisti che gli chiedevano quanti fossero i punti di accesso al cunicolo che conduce alla cisterna, ha precisato: "Ce ne sono altri due e sono raggiungibili sempre dall'alto". A chi gli chiedeva se i ragazzini possano essere caduti nel cunicolo e quindi nella cisterna da distanze diverse, in medico legale ha risposto che "Tutto è possibile. È una delle tante ipotesi che dovranno sicuramente essere vagliate perchè ci sono delle lesioni differenziate"


Il sopralluogo nella 'casa delle 100 stanze', è iniziato intorno alle 9.30 ed è durato circa tre ore e mezza.


IL PARROCO: "PREGHIAMO PER I GENITORI"

"Vogliamo pregare sia per il papà che per la mamma affinchè possano trovare la forza di affrontare questi momenti difficili perchè entrambi soffrono per la morte dei loro figli e affinchè possano incontrarsi con la fede nel Signore che ha sempre qualcosa da dirci per migliorarci". Lo ha detto don Michele Paternoster, parroco della chiesa di San Matteo, ricordando in una preghiera i fratellini Francesco e Salvatore Pappalardi, i cui corpi sono stati trovati dopo un anno e mezzo in una cisterna sottostante a un edificio abbandonato. La chiesa di san Matteo è la stessa che avevano frequentato i due ragazzini per un breve periodo, perché vicina alla casa paterna di via Casale.
"Preghiamo per Ciccio e Tore: hanno avuto certamente una vita difficile da piccoli. Certamente il Signore se li è portati in paradiso". "Chissà quante cose hanno subito - ha aggiunto il parroco - Non per colpa loro, ma per la struttura famigliare. Ma noi non vogliamo essere di parte" e "preghiamo per entrambi i genitori".

 

LA PREGHIERA DEL PAPA

Il Papa prega, commosso, per i due fratellini di Gravina, Ciccio e Tore e al termine della recita dell'Angelus rivolte un invito ai genitori: "Prendiamoci cura dei piccoli". Un appello emozionato quello che Benedetto XVI ha rivolto a un piazza San Pietro gremita per partecipare all'Angelus domenicale.
"Nel corso della settimana la cronaca italiana ha appuntato la sua attenzione sulla triste fine di due bambini, noti come Ciccio e Tore. Una fine - ha detto il Pontefice - che ha profondamente colpito me come tante famiglie e persone. Vorrei cogliere l'occasione per lanciare un grido a favore dell'infanzia: prendiamoci cura dei piccoli! Bisogna amarli e aiutarli a crescere".
"Lo dico ai genitori - ha ripetuto il Papa - ma anche alle Istituzioni. Nel lanciare questo appello, il mio pensiero va all'infanzia di ogni parte del mondo, particolarmente a quella più indifesa, sfruttata e abusata".