{{IMG_SX}}Roma, 20 febbraio 2008 - "Non sono un antisemita, quella lista l'ho presa da un sito che si occupa di dialogo interreligioso". Ha detto così Paolo Munzi al Pm Giuseppe Corassiti che lo ha interrogato stamane in Procura, nell'ambito dell'inchiesta che lo coinvolge come presunto autore della 'black list', nella quale vengono messi all'indice diversi docenti universitari di religione ebraica.

 

Secondo quanto affermato da Munzi, così come era stato chiarito nei giorni scorsi dagli investigatori, la lista era in realtà una petizione di professori universitari italiani per una questione che coinvolgeva una università inglese. Secondo quanto ha spiegato lo stesso Munzi si diffonderà nelle prossime ore un comunicato. Gli inquirenti, che si apprestano a concludere gli accertamenti, non escludono l'ipotesi, in questa fase, che persone diverse da Munzi siano riuscite ad entrare sul blog dello stesso.

Munzi è indagato per i reati di violazione della privacy e diffamazione. Il pm Corasaniti ed il procuratore aggiunto Franco Ionta hanno ipotizzato a suo carico anche l'aggravante della 'finalità di discriminazione', prevista dalla legge Mancino. Sul blog si firmava con la sigla che indica il virus dell'aviaria.