{{IMG_SX}}Treviso, 8 febbraio 2008 - Un hotel messo a disposizione come casa chiusa per togliere le prostitute dalla strada. E allora il dilemma 'case chiuse sì case chiuse no' non ha più senso, perché un hotel non è una casa d'appuntamenti.

L'argomento torna così di scottante attualità dopo la proposta dell'amministrazione leghista di Villorba, in provincia di Treviso, guidata da una sindachessa, Liliana Scattolon, che per togliere le prostitute dalla strada ha lanciato l'idea di mettere a disposizione un piccolo albergo dove le 'lucciole' possano incontrare i clienti, riposare e magari farsi una doccia calda.


Ovviamente l'offerta potrebbe essere estesa a sbandati e senza dimora, nell'ottica generale di un ostello della solidarietà, il tutto pagando una piccola quota. Da un punto di vista legale l'iniziativa è di difficile realizzazione, dato che chi la mettesse in atto rischierebbe la denuncia di favoreggiamento della prostituzione. Tuttavia, una tale attenzione al problema 'lucciole' si giustifica. Villorba si trova a dieci chilometri da Treviso ed è attraversata dalla statale Pontebbana lungo la quale ogni notte si appostano prostitute in cerca di clienti.


Da anni le amministrazioni che si sono succedute hanno cercato di ripulire la strada dalle 'belle di notte' senza riuscirvi. Ma non sono bastate le numerose proteste degli abitanti del paesino della Marca a dissuadere la frequentazione di quello che ogni notte si trasforma in un supermarket mercato del sesso. Anche se i controlli non sono mancati sia da parte delle forze dell'ordine che degli stessi residenti, con retate e fermi, non si sono avuti risultati apprezzabili.