{{IMG_SX}}Roma, 19 gennaio 2008 - "Non è una provocazione, la mia è una decisione sulla quale non intendo assolutamente tornare. Non è più possibile continuare in queste condizioni. Chiudo in segno di lutto per la mia città. Sono d'accordo i miei cinquanta dipendenti".


È quanto afferma il proprietario del più famoso negozio di cravatte di Napoli, Maurizio Marinella in un'intervista al quotidiano 'Corriere della Serà in merito all'emergenza rifiuti a Napoli. Marinella, infatti, ha deciso di chiudere il negozio a partire da lunedì prossimo e di rialzare la saracinesca dell'antica bottega di Chiaia, solo quando la città tornerà ad avere un aspetto decente.


"Dobbiamo pretendere la tolleranza zero - prosegue Marinella - Invece vedo solo dibattiti in cui non si fa altro che scambiarsi accuse e rimpallarsi la responsabilità di quello che sta succedendo. Però le strade continuano ad essere invase dai rifiuti. E vivere qui sta diventando impossibile. Ieri ho portato al ristorante due amici giapponesi. Dopo aver mangiato il primo ce ne siamo andati. C'era una puzza insopportabile".

 Così conclude Marinella spiegando il motivo della sua serrata personale in una situazione di disagio che crea una immagine negativa all'estero e problemi di sicurezza pubblica.

 

SUMMIT, DE GENNARO IN PROCURA

Il commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania Gianni De Gennaro ha incontrato questa mattina i vertici della Procura della Repubblica di Napoli. Il prefetto, accompagnato da alcuni membri dell'unità di crisi, è giunto nel Palazzo della Procura del centro direzionale dove, con molta probabilità, avrà discusso del probabile sequestro della discarica del quartiere napoletano di Pianura, così come anticipato da alcuni quotidiani partenopei questa mattina.

 

MANIFESTAZIONE LEGAMBIENTE

"Diamo voce a 'chi vuole bene la Campanià. Basta con l'incapacità delle amministrazioni, con la pressione delle ecomafie, con un'emergenza commissariale perenne: liberare al più presto la Campania dai rifiuti si deve e si può».
Lo ha affermato Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania in occasione della manifestazione nazionale promossa a Napoli oggi con corteo, alle 14,30, tra Piazza Carità e Piazza Municipio e alla quale hanno aderito decine di associazioni, organizzazioni e comuni virtuosi, tra cui Acli, Arci, Wwf, Cia e Coldiretti, Cgil, Cisl e Uil, i parchi nazionali e regionali, Libera, Nuova Ecologia ed i consorzi per il recupero dei rifiuti.


«L'emergenza rifiuti in Campania non è un destino ineluttabile ma il frutto di incapacità politiche e amministrative - spiega Buonomo - eppure, una Campania diversa è possibile, ed esiste già.
È quella dei 145 Comuni che raccolgono in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti urbani, con picchi fino al 90%, e li avviano al riciclaggio al pari delle migliori esperienze del Nord Italia. Ma anche quella di numerose aziende, capaci di costruire e gestire impianti di riciclaggio, tecnologicamente avanzati, che sono costrette, paradossalmente, a importare contenitori in plastica, vetro, carta e cartone da fuori regione per far funzionare a regime i loro impianti».