{{IMG_SX}}Roma, 7 dicembre 2007 -  La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza con la quale il 2 luglio del 2007 il Tribunale del Riesame aveva fatto rivivere la custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonino Speziale, indagato per l'omicidio dell'ispettore di polizia Filippo Raciti avvenuto dopo i disordini del 2 febbraio scorso davanti allo stadio Angelo Massimino di Catania.


L'avvocato Giuseppe Lipera ha espresso la sua soddisfazione per la decisione presa dalla Suprema Corte. Al momento il ragazzo si trova in comunità per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

Il Tribunale del Riesame dovrà pronunciarsi di nuovo sulla misura di custodia cautelare per Antonino Speziale, il 18.enne indagato per l'omicidio dell'ispettore di polizia Filippo Raciti. Speziale, dunque, resta al momento agli arresti domiciliari in una comunità, ordinanza relativa però all'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, per la quale il ragazzo è già sotto processo.

 

LA RICHIESTA DEL PG

Antonino Speziale, accusato dell'omicidio dell'ispettore Filippo Raciti nello scorso febbraio in seguito ai disordini fuori dallo stadio di Catania, non deve tornare in carcere. Lo ha chiesto il sostituto procuratore generale della Cassazione, Oscar Cedrangolo, ai giudici della prima sezione penale chiamati oggi a decidere se accogliere o meno il ricorso del giovane divenuto da poco maggiorenne.


Il ricorso di Speziale è contro l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Catania che il 2 luglio scorso, accogliendo l'appello del pm, aveva disposto nuovamente la custodia cautelare in carcere per il giovane. Il carcere era stato revocato invece dal gip, lo scorso 3 giugno, per sopravvenuta mancanza di indizi. Attualmente Speziale si trova ai domiciliari in comunità per l'accusa di resistenza.



In sostanza Cedrangolo ha chiesto, per il solo reato di omicidio, la scarcerazione del ragazzo che attualmente, tuttavia, si trova in una comunità catanese per l'altra accusa a suo carico, di resistenza a pubblico ufficiale. L'unica per la quale, fra l'altro, è stata già formulata un'imputazione.