Allarme del 118: numero unico flop. "Si perde solo tempo, vite a rischio"

Il presidente: chiamando il 112 si rallenta l'assegnazione dei soccorsi IL COMMENTO Corsie a ostacolI - di M.BUTICCHI

I soccorritori del 118 (foto di repertorio)

I soccorritori del 118 (foto di repertorio)

Roma, 23 giugno 2018 - Per un arresto cardiaco improvviso quaranta secondi di ritardo possono essere troppi. Perché per ogni minuto che passa si perde il dieci per cento di chance che quel cuore colpito possa tornare a battere normalmente. Ma una manciata di secondi di ritardo possono essere fatali anche in caso di infarto, di sindrome coronarica acuta, di edema polmonare. "Davanti a un codice rosso anche un minuto può fare la differenza tra la vita e la morte e dunque, tanto più che nemmeno l’Europa ce lo chiede, perché perderlo". A parlare è Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana sistema 118, contrarissimo alla sostituzione del tradizione numero di emergenza 118 con il 112.

IL COMMENTO Corsie a ostacolI - di M.BUTICCHI

La soluzione, spiega, è affiancarlo "invece l’Italia ha istituito il numero unico (112) nello smistamento delle telefonate si perde tempo prezioso nel soccorso salva-vita. Bruxelles non ha neppure chiesto di spendere soldi pubblici per le costosissime Centrali uniche di risposta". Il nuovo sistema, spiega Balzanelli, copre "il quaranta per cento della popolazione nazionale e quindi abbiamo la possibilità in corso d’opera di dare un contributo per salvare vite umane in modo migliore. Il 112 in parallelo al 118 è una cosa molto intelligente, il problema è se lo sostituisce". Nelle provincie in cui è stato attivato il 112 oggi il servizio funziona così: una chiamata al 118 o al 115 e via dicendo viene immediatamente presa in carico dal 112, che la processa e la smista. Proprio questa operazione secondo Balzanelli "costa" un tempo che in caso di emergenza "non ci possiamo permettere, per noi quaranta secondi vogliono dire vita o morte".

In caso di arresto cardiaco improvviso, "che uccide circa otto italiani all’ora, per ogni minuto che passa dall’insorgenza dell’evento si perde mediamente il dieci per cento di possibilità di ripristino della circolazione spontanea: chi di noi è disponibile – si chiede Balzanelli –, per un solo minuto perso nelle operazioni di doppio passaggio tra 112 e 118, in quei momenti terrificanti, a cedere quel dieci per cento di possibilità di tornare a vivere?". È stata una vecchia direttiva comunitaria, per la cui mancata applicazione l’Italia è stata anche sanzionata, a sancire che il 112 per l’emergenza venga «introdotto parallelamente a ogni altro numero nazionale esistente per tali chiamate». Balzanelli chiede un confronto di tutte le istituzioni dei servizi di emergenza affinché venga fatta una valutazione tra i tempi di intervento dei mezzi di soccorso quando la richiesta di aiuto arrivava direttamente al 118, e i tempi attuali con la Centrale operativa del 112 che smista, l’intervento alla Centrale operativa del 118.

Balzanelli risponde anche a chi sostiene che il nuovo numero 112 sia importante per evadere tutte le chiamate: "Il 112 è un’iniziativa meritoria per gli stranieri e per i turisti che sono in Italia e in situazioni di emergenza non sanno quale numero chiamare – osserva il presidente Balzanelli –, ma le assicuro che sessanta milioni di italiani sanno chi telefonare se hanno bisogno di un intervento medico urgente e le telefonate che riceviamo al 118 sono tutte di persone che hanno bisogno di questo, gli errori o gli scherzi sono davvero ridotti al minimo possibile".