Sabato 20 Aprile 2024

"È pericoloso, via in nome della Costituzione" Scatta l’operazione per rimuovere Trump

Per i dem "non può restare". Donald giura: transizione pacifica, ma pensa alla grazia per sé. Biden è ufficialmente il 46esimo presidente

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di Giampaolo Pioli

A Donald Trump mancano solo 12 giorni per lasciare la Casa Bianca, ma dopo l’assalto dei suoi sostenitori armati al Congresso mercoledì che ha provocato 4 morti, 16 feriti e 68 arresti, potrebbe venir rimosso e allontanato dal potere molto prima. Non solo. Il procuratore generale della capitale federale Washington, Michael Sherwin, ha detto di non escludere capi di accusa nei suoi confronti per aver incitato la rivolta. La democrazia americana si è fermata per 9 lunghe ore, poi il Congresso nella notte ha ripreso i suoi lavori, certificando Joe Biden come nuovo presidente. Il golpe di Trump è fallito e adesso il suo futuro per le prossime 2 settimane rimane incerto, anche se continua a mantenere tutti i poteri di commander in chief. Diversi collaboratori e membri dello staff dopo l’assalto al Campidoglio si sono dimessi, compreso il vicesegretario della sicurezza nazionale e il segretario dei Trasporti, la potente Elaine Chao. Pure Melania, in quello che sembra un fuggi fuggi generale dalla famiglia del presidente folle e furioso, definito in queste ore "un mostro incontenibile", si è vista abbandonata da gran parte dello staff e dalla sua direttrice della comunicazione.

Sono ore concitate in America. Giorni delicati e pericolosi fino all’inaugurazione di Biden il 20 gennaio. Nessuno crede più, anche se Trump lo ha scritto nella notte, che il presidente uscente accetterà una transizione pacifica. Nessuno dà più peso alla nota ufficiale in cui, solo dopo diverse ore, ha condannato la violenza. Zittito sui social, sempre più isolato, Trump rischia di non avere più una piattaforma con la quale comunicare, mentre l’Fbi e la polizia di Washington stanno identificando e arrestando i suoi seguaci, controllando anche le presenze negli alberghi della capitale e gli stessi video che gli squadristi hanno messo in rete. Tutti guardano al vicepresidente Pence come figura chiave. È lui che sostituendosi a Trump mercoledì ha ordinato al Pentagono di dispiegare la guardia nazionale a protezione del Campidoglio. Lo ha fatto mentre insieme a senatori e deputati era stato fatto evacuare dall’aula, quando l’assalto istigato da Trump è iniziato.

È stato sempre Pence quasi all’alba a dichiarare Biden nuovo presidente, come vuole la Costituzione che Trump voleva stravolgere col suo colpo di mano. Ci sono stati alla fine 7 senatori e 130 deputati che hanno contestato i risultati in Arizona e Pennsylvania, dichiarando di fatto illegale il sistema elettorale americano, che è lo stesso che li ha nominati. Il Congresso adesso è spaccato in tre. Più di 100 deputati dem e una trentina di senatori, guidati dalla speaker della Camera Nancy Pelosi e dal nuovo leader del Senato Schumer, hanno invocato il 25esimo emendamento della costituzione per rimuovere Trump dal potere in quanto "incapace e pericoloso per la democrazia".

Spetta a Pence mettere ai voti del governo la drastica richiesta appoggiata anche da diversi repubblicani. Se non lo facesse, la Pelosi che guida la maggioranza alla Camera è pronta a iniziare immediatamente una nuova procedura di impeachment. La soluzione più rapida e meno traumatica per Trump potrebbero diventare le dimissioni, così come fece Nixon. Pence presidente per gli ultimi 10 giorni potrebbe concedere al tycoon un perdono che si voleva dare da solo. Il presidente viene considerato il principale responsabile dei disordini che hanno sconvolto Washington. Con le dimissioni e il perdono di Pence invece Trump potrebbe lasciare la Casa Bianca e ritirarsi a Mar-a-Lago, riflettendo sull’infamia che lo sta circondando e con la quale entrerà nella storia. Con l’assalto, forse anche la nascita del nuovo partito di ‘legge e ordine’ che aveva in mente è destinata ad attendere o a vedere qualcun altro come leader.