BFCBologna Fc, tre croci a Casteldebole. Minacciati i dirigenti

Bologna Fc, tre croci a Casteldebole. Minacciati i dirigenti

Dopo gli striscioni e i comunicati di protesta, arriva un gesto intimidatorio. Sul posto i carabinieri

Bologna Fc, contestata la dirigenza rossoblù: tre croci a Casteldebole

Bologna Fc, contestata la dirigenza rossoblù: tre croci a Casteldebole

Bologna, 14 dicembre 2018 - Gesto intimidatorio, oggi a Casteldebole, nei confronti della dirigenza del Bologna. Dopo il ko di Empoli, i tifosi avevano esposto striscioni domenica notte in zona stadio  ("O intervenite o interveniamo" e "Troppi romani a Casteldebole")  e avevano diffuso comunicati di protesta. Oggi la contestazione è andata oltre: nel primo pomeriggio, intorno alle 14.30, sono state trovate di fronte ai cancelli del centro tecnico rossoblù tre croci con i nomi dell'amministratore delegato Claudio Fenucci, del direttore sportivo Riccardo Bigon e del club manager nonché scout per l'Europa Marco Di Vaio.

AGGIORNAMENTO Il tifo insorge: "Una cosa oscena" - Saputo: "Episodio disgustoso"

La società ha allertato i carabinieri di Borgo Panigale, che sono arrivati al centro tecnico poco dopo, intrattenendosi circa tre ore: i militari hanno accertato che le croci erano state appoggiate da pochi minuti e chi le ha messe, dopo aver provato a scavare una buca per tenerle in piedi, si è accontentato di appoggiarle sul terreno. Il primo a vedere le croci è stato il portiere del centro tecnico, uscito per parlare con un corriere. 

Dell'episodio è stato informato, in Canada, anche il chairman del club rossoblù, Joey Saputo.  Al momento, non ci sono rivendicazioni. Si ipotizza che il gesto sia riconducibile all'area delle tifoserie ma non ci sarebbero, per ora, segni che farebbero propendere per un gruppo in particolare.

Nei giorni scorsi non solo le frange di tifo organizzato avevano deciso di alzare i toni, bensì la maggior parte dei tifosi che, su Facebook e sui vari forum dedicati ai tifosi di fede rossoblù, hanno manifestato tutto il dispiacere e la rabbia nei confronti di una situazione che, mesi fa, sembrava impronosticabile. 

Quello delle croci non è l'unico gesto di contestazione eclatante nella storia rossoblù, nel 2010 a Casteldebole erano spuntate una bara e una testa di maiale contro l'allora presidente Sergio Porcedda, considerato il principale responsabile della crisi finanziaria del club. 

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