Le api non riescono più a camminare diritte. E la colpa è dei pesticidi

L’effetto pesante delle sostanze chimiche dei pesticidi comuni sulle api è tale da compromettere i loro movimenti, mettendole a rischio sopravvivenza

Ape in fase di impollinazione

Ape in fase di impollinazione

Gli effetti dei pesticidi si riflettono sul cervello e sul comportamento degli animali. Le api, ad esempio, non riescono più a camminare diritte ma si muovono in linee sghembe, incapaci di mantenere l’equilibrio e la direzione, come chi ha bevuto troppo. È un vero e proprio disturbo neurologico (l’atassia) causato dall’esposizione agli elementi tossici dei pesticidi comuni. Lo rivela per la prima volta un importante studio, che lancia l’allarme sui rischi di sopravvivenza, a lungo termine, delle api da miele.  

Api che sbandano a causa dei pesticidi Lo studio, condotto da un team dell’Università di Oxford e pubblicato su Frontiers in Insect Science, mostra per la prima che i pesticidi moderni danneggiano il sistema nervoso delle api da miele, al punto che la loro deambulazione viene quasi compromessa. Per capirlo bisogna partire da un presupposto: gli insetti possiedono una risposta innata (optomotoria) che consente loro di orientarsi su una traiettoria rettilinea quando rischiano di andare fuori rotta mentre camminano o volano.

I ricercatori hanno condotto un esperimento sulle api mellifere ingannando questo loro meccanismo istintivo. Alle api è stata fatta bere una soluzione contaminata con 50 parti per miliardo di imidacloprid e altre sostanze contenute nei comuni pesticidi. Il loro modo di camminare risultava cambiato: le api erano meno capaci di muoversi in line retta, giravano rapidamente in una sola direzione e non rispondevano alle stimolazioni degli scienziati. L'asimmetria tra la rotazione a destra e a sinistra era almeno 2,4 volte maggiore nelle api esposte ai pesticidi rispetto a quelle del gruppo di controllo. E si è notato un maggior numero di cellule morte nel cervello delle api esposte ai pesticidi.

Cosa succede? Sembra che gli insetticidi attacchino i neuroni nel cervello degli insetti e questi non sempre vengono riciclati abbastanza velocemente da prevenire la tossicità. Nel loro cervello, si legge nel paper, si innesca un tipo di reazione di auto prevenzione: per evitare i danni neurali, viene ridotta la sensibilità dei neuroni a questi composti. Api minacciate dai pesticidi? "Gli insetticidi comunemente usati, come il sulfoxaflor e il neonicotinoide imidacloprid, possono compromettere profondamente il comportamento visivamente guidato delle api da miele”, spiega l'autrice principale dello studio, la dottoressa Rachel H. Parkinson, “I nostri risultati sono motivo di preoccupazione perché la capacità delle api di rispondere in modo appropriato alle informazioni visive è fondamentale per il volo e la navigazione, e quindi per la loro sopravvivenza". I risultati confermano il cambiamento in atto: anche l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura e l'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno già parlato del problema, spiegando che gli attuali livelli di contaminazione ambientale stanno causando effetti negativi su larga scala sulle api e su altri insetti. Ora servono ulteriori approfondimenti sul volo delle api, per capire se anche questa fase viene minata dai pesticidi, cosa che sarebbe molto più grave per la sopravvivenza della specie.