{{IMG_SX}}BOLOGNA, 22 MAGGIO 2007 -CON I SUOI uomini lavora dietro le quinte, nell’ombra. Ma senza dubbio può essere considerato tra i protagonisti dei successi che Luna Rossa sta conquistando in Spagna alla Louis Vuitton Cup. Lui, Vittorio Alberto Volontè, classe 1966, bolognese doc, residente a Pianoro, velista professionista da vent’anni, è il responsabile dello ‘Shore team’ — il gruppo della ‘messa a punto’ — della barca italiana che domenica, battendo gli americani di Bmw Oracle, è approdata alla finale del torneo degli sfidanti della coppa America, la più affascinante competizione velica del mondo che si sta disputando nelle acque di Valencia.

«LO SHORE team è l’insieme dei tecnici che si occupano della manutenzione, preparano e modificano le attrezzature della barca» racconta Volontè, che spinto dal padre ha iniziato a navigare all’età di otto anni all’isola d’Elba, dove vivono i suoi nonni materni. «La giornata di noi tecnici è diversa da quella di chi esce in mare. Siamo praticamente impegnati senza sosta — va avanti — da mattina a sera. Si parte allestendo la barca che sarà utilizzata nella regata e poi, mentre è fuori, ci dedichiamo alla preparazione di pezzi nuovi o alla riparazione di quelli che si sono rotti o ancora alle loro modifiche». Il velista bolognese, che appartiene al circolo di Marciana Marina, è a capo di un gruppo di tecnici composto da oltre venti persone suddivise nei vari reparti. «Quello più consistente — continua — abbraccia nove laminatori che hanno cura della parti di Luna Rossa in carbonio, dall’albero allo scafo, seguendo la costruzione di pezzi oppure le loro modifiche. A questi si aggiungono, ad esempio, gli elettronici che si occupano degli strumenti di navigazione, chi segue le attrezzature di coperta, poi l’officina meccanica e il reparto alberi fino alla movimentazione delle barche, come la gru per alberare e disalberare». E’ senza dubbio delicato il compito dello ‘Shore team’, una parte del quale segue Luna Rossa in navigazione su una pilotina o un gommone per intervenire in caso di emergenza, che ha la missione di mettere a disposizione degli uomini guidati da Francesco De Angelis e James Spithill sempre la barca migliore. Curata in ogni piccolo dettaglio e priva di anomalie o rotture. «Dobbiamo fare in modo — riprende Volontè — che Luna Rossa sia al massimo nel giorno della regata, traducendo in modifiche e miglioramenti tutti i dati trasmessi dall’imbarcazione in navigazione e raccolti dai computer sistemati sulla pilotina di assistenza. Insomma, noi analizziamo la giornata di regata esattamente come succede per i team di Formula Uno con le monoposto. Siamo qualcosa di più di semplici manutentori proprio perché dobbiamo sviluppare ogni singolo pezzo per raggiungere il meglio del meglio. Non dimentichiamo che pure per noi che restiamo a terra la più grande soddisfazione è vincere».

E NON a caso, i successi in Spagna dello scafo targato Telecom-Prada stanno facendo contento non solo Volontè, ma pure i suoi familiari che abitano a Pianoro. «Dopo aver vissuto a lungo a Bologna, da una ventina di anni risiedo lì con la mia famiglia». Come accennato, Vittorio è un velista professionista dal 1987. Tantissime le vittorie in carriera. Come comandante di Brava, tra l’altro, si è classificato primo alla One Ton Cup di Napoli, alla Copa del Rey a Majorca e nel 1995 ha vinto l’Admiral’s cup con Capricorno. Dopo aver gareggiato con importanti barche d’altura ora è alla sua seconda esperienza in Coppa America. «Con Luna Rossa — dice — ho iniziato con il team del 2000 e con Prada nel 2001 poi dopo una pausa tra una coppa e l’altra ho ricominciato nel 2005 sempre con Luna Rossa».