Giovedì 25 Aprile 2024

Donne e violenti. Se ci attrae un pazzo

"Ci sono casi in cui ci si sente impotenti di fronte alla pazzia umana". Lo pensiamo tutti un paio di volte al giorno. Questa volta ad ammetterlo sconsolato è il procuratore di Milano Francesco Greco, che riflette sul primo fallimento del codice rosso. E la faccenda diventa seria. Adriana Signorelli è stata uccisa nonostante. La corsia preferenziale a lei non è servita, come spesso non serve andare al pronto soccorso. E’ morta come era scritto nelle costellazioni di aggressioni che subiva da anni da parte del marito, perché appunto con la pazzia non si ragiona. Ma la pazzia di chi? Quella dell’uomo sicuramente. Qualcosa di andato a male dentro la testa deve averlo chi si muove in famiglia come su un autoscontro e colleziona processi e condanne che però non fermano l’escalation di follia. Uno che appicca incendi, traffica in cocktail di benzina e candeggina e non si arrende nemmeno alla polizia.

Questo tipo di pazzia forse si può curare o forse no, ma uno bravo la inquadra e uno cattivo potrebbe suggerire di buttare la chiave. Adriana non c’è più. Solo lei sa veramente cosa ha passato, se lo ha perdonato e se perdonerà le prossime righe. Nel più totale rispetto per lei e tutte le altre vittime di maneschi e stramboidi a piede libero, bisogna ammettere che anche noi donne quanto a pazzia non scherziamo. La prova è la frequenza con cui veniamo attratte da sbandati, disturbati o semplici stronzi. L’incomprensibile facilità con cui concediamo una seconda possibilità e magari una terza. La poveretta era andata a mangiare con il suo assassino. L’uomo che la pestava dal 2012.

Lo sappiamo come vanno a finire certe cene. Eppure deve scattarci qualcosa in testa per accettare di guardarli in faccia un’ultima volta. La molla rotta del ricomporre, redimere, azzerare. Non accade quasi mai. Se ci dicono di cambiare aria, di trasferirci da un parente, via subito senza fare la valigia. E se non si può? Qui entra in gioco la terza ipotesi di pazzia, coraggiosa e tenera come quella di Don Chisciotte: pensare di gestire un problema gigantesco con una legge che è un passo avanti ma non basta. Una media di trenta allarmi al giorno fa impazzire anche la gente di buona volontà.