Un’altra ondata? Ecco di chi sarebbe la colpa

Austria e Singapore insegnano

Vaccinazione anti Covid (ImagoE)

Vaccinazione anti Covid (ImagoE)

Basta. Davvero. Basta. Abbiamo sopportato, pazientemente, due lockdown passando intere giornate a casa. Abbiamo interrotto, diligentemente, le vacanze per ricevere la seconda dose di vaccino. Abbiamo scaricato, disciplinatamente, il Green pass e lo utilizziamo per lavorare, studiare, divertirci. Ci siamo sacrificati, cioè, e ci siamo ripresi la vita. E ora, invece, eccoci qui alle prese con i No vax, i talebani della porta accanto, che vogliono riportare indietro l’orologio del Covid-19 ai giorni bui della primavera 2020. Quelli delle strade vuote e silenziose, dove l’unico rumore era la sirena delle ambulanze. Quelli del quotidiano bollettino di morte a reti tv unificate. 

Quelli in cui tuo padre, tua moglie, tuo fratello finivano i loro giorni in un letto d’ospedale senza che tu potessi dirgli addio. E, quindi, davvero, basta. Abbiamo combattuto il virus, ora è tempo di combattere contro i suoi complici. Contro la nuova febbre del sabato sera che non solo ha impestato il fine settimana di cittadini e commercianti, ma ha anche generato focolai (Trieste docet). Un andazzo intollerabile. Da interrompere subito. Come? Per esempio, imitando l’Austria. È stato sufficiente che il governo di Vienna annunciasse uno specialissimo lockdown riservato solo ai nemici dell’igiene, i No vax, appunto, per triplicare in un week end la media giornaliera di vaccinati in un Paese che ne ha pochissimi e si è ritrovato con le terapie intensive al collasso. Oppure si può prendere esempio dallo Stato-modello nella lotta al Covid-19, Singapore, che, viceversa, ha uno dei più alti tassi di vaccinazione al mondo (l’85% della popolazione): dall’8 dicembre, i No vax che vivono nelle 60 isole dell’arcipelago asiatico dovranno pagare di tasca propria ospedali, medici, farmaci e quant’altro se saranno colpiti dal virus. Hanno un mese di tempo, quindi, per mettersi in regola.

Capito come si fa? Da noi, invece, per ora si annunciano solo nuove regole per le manifestazioni che assomigliano tanto alle grida di manzoniana memoria: va bene scendere in piazza, ma non nei centri storici e, comunque, alla larga da ambasciate, palazzi delle istituzioni, sedi sindacali e di partito; non più cortei, ma solo sit-in; urlare il proprio dissenso si può, però solo con la bocca coperta dalla mascherina. Ok. E se i No vax disobbedissero? Dalla risposta dipenderanno la dignità dello Stato, la nostra salute e la nostra libertà.