Giovedì 18 Aprile 2024

Un inutile show

Roma, 19 marzo 2017 - Non si è trattato di una ‘leale’ zuffa tra due ragazzi, dove entrambi possono uscire pesti e stazzonati. Ma di un’aggressione vile. In tre contro uno è più facile fare i prepotenti e passare dalle parole (offensive e canzonatorie) ai fatti. Per fortuna che, nella mattanza del ‘sotto a chi tocca’, tutto si sia risolto con qualche livido e un occhio pesto. Il papà del ragazzino malmenato, dinanzi al figlio tumefatto, si è comportato come ogni onesto e responsabile cittadino: si è recato nella vicina stazione dei carabinieri e ha sporto denuncia contro chi aveva ferito – nell’anima e nel fisico – suo figlio. A quel punto giusto sarebbe stato che il cittadino esemplare riempisse di coccole e attenzioni il ragazzo, nell’attesa che maturassero i tempi della giustizia nazionale. E invece, per chissà quale maledetta ricerca di comprensione dal mondo invisibile, ha piazzato il volto del tredicenne davanti a un obiettivo e ha postato gl’intimi affari suoi sul social più gettonato, senza neppure preoccuparsi di travisare i tratti del minore. Naturalmente, dalla nebbia dell’anonimato telematico, sono spuntate parole di sdegno per l’accaduto, comprensione, promesse di sostegno alla giovane vittima. Capisco come si sia sentito quel papà nel vedere il figliolo umiliato, ma c’era davvero bisogno di tale inutile pubblicità dell’evento? Il fisico ferito del ragazzo guarirà in pochi giorni, ma l’anima, già beffata dai prepotenti, non riceverà un’altra beffa dalla sovraesposizione mediatica? Siete davvero convinti che la ricerca di una solidarietà effimera giovi alla nostra esistenza? Vero è che i tempi sembrano sfuggirci in una frenetica rincorsa. Unica certezza che ci resta sono gli affetti. Esporli inutilmente per qualche ‘mi piace’ in più ci pare inutile e dannoso.