Venerdì 19 Aprile 2024

Talenti buttati

Un paese di santi, di navigatori, di poeti. Ma non certo di infermieri. Secondo le ultime statistiche, ne mancherebbero all’appello più di 50mila. Un’enormità. E la Regione che, guarda caso, registra il buco più ampio, è la Campania, dove ne servirebbero almeno 9mila. Un vero paradosso se si pensa che qualche settimana fa il più grande ospedale del Sud, il Cardarelli, ha bandito un concorso per un’ottantina di posti tra infermieri e operatori socio-sanitari. Hanno già fatto domanda in 16mila.

C’è qualcosa che non quadra se, di fronte all’emergenza infermieri che si registra quotidianamente nelle nostre strutture sanitarie, nelle università e nei centri di specializzazione continua a esserci il numero chiuso. Quel collo di bottiglia nelle carriere professionali che ha spento sul nascere le opportunità per tanti giovani, creando nello stesso tempo, spazi vuoti nel nostro mercato del lavoro. Un dato per tutti: l’Italia è costretta a «importare» medici e infermieri dall’estero. Ne sono già 55mila. Ai quali vanno aggiunti 2.500 farmacisti, 3.500 fisioterapisti e 500 psicologi. Sono arrivati soprattutto dall’Est europeo, ma anche dall’Africa, dal Sud America, dal Libano e perfino dalla Giordania. 

La verità è che il mercato del lavoro italiano funziona poco e male. Domanda e offerta continuano a non incontrarsi. Le università o sfornano potenziali disoccupati, seguendo traiettorie formative molto lontane dalle esigenze produttive, o chiudono le porte in faccia ai tanti ragazzi che vorrebbero trovare corsi di laurea ricchi di sbocchi lavorativi e che invece sono costretti a fare le valigie e fuggire all’estero. Non c’è Jobs Act, articolo 18 o, più recentemente, decreto Dignità che tenga. Il nodo da sciogliere, ancora una volta, è quello della programmazione dei corsi di laurea e quello di una formazione che sappia davvero intercettare le occasioni di lavoro di un mercato in rapida trasformazione, senza chiudersi nei suoi circuiti autoreferenziali. O, peggio ancora, fermamente ancorata alla difesa dello status quo e soprattutto dei più classici orticelli personali. Un doppio danno: si rubano le superanze dei giovani e si lasciano i malati senza infermieri.