Sì vax ma anche sì notizie

La sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca è un atto della scienza nel nome del principio di precauzione. E, come tale, è anche la conferma non solo dell’efficacia dei sistemi di controllo e verifica dell’uso dei farmaci, ma anche della stessa validazione rigorosa dei vaccini. Dunque, ben venga la decisione delle autorità di vigilanza e dei governi europei di dare corso a uno screening approfondito sulle contro-indicazioni e sugli effetti avversi segnalati. Ma sia altrettanto rispettata anche la probabile, successiva e motivata, decisione di ripartire con la campagna di immunizzazione di massa anche con questo vaccino

Il principio del rispetto di ruolo e funzioni, di competenze e modalità di azione, è, del resto, ciò che distingue e contraddistingue l’attività professionale e istituzionale dall’improvvisazione, dalla superficialità, dalla sciatteria. Vale per la scienza, ma vale anche per il giornalismo. E così, come ha rammentato ieri con determinazione il nostro direttore Michele Brambilla, noi siamo convintamente sì vax, ma siamo altrettanto convintamente sì notizie. E, a dispetto di chi ha fatto qualche tweet di troppo per accusarci di spandere allarmismo "solo" per aver raccontato i casi sui quali più Procure hanno aperto inchieste, possiamo ben dire che le tempestive decisioni cautelari di autorità e governi sono il risultato della vigilanza appropriata degli scienziati ma anche del lavoro dei media.

Segnalare ciò che non torna, verificarlo, arrivare, nell’attesa dei riscontri, a una sospensione precauzionale sono tappe del processo più efficace e corretto per garantire proprio l’efficacia del vaccino come arma decisiva e radicale contro il virus. E se tutti i soggetti della filiera fanno la loro parte, non ci potranno essere dubbi per nessuno sul fatto che, a cominciare dal governo, la sicurezza dei sieri (e, dunque, la tutela massima della salute dei cittadini) è considerata una priorità. Contro ogni complottismo e ogni tentazione no vax.

Ci auguriamo, come è immaginabile, che le analisi, i controlli e tutto quello che gli esperti di Ema e Aifa riterranno di dover compiere diano esiti favorevoli alla prosecuzione delle vaccinazioni con AstraZeneca. A quel punto il doveroso stop sarà servito anche a consolidare la certezza che il formidabile impegno degli scienziati per giungere a mettere a punto i vaccini in un anno o poco più non è stato per nessuna ragione a discapito della loro sicurezza in termini di contro-indicazioni possibili.