Sabato 20 Aprile 2024

L'esodo degli statali

I 45 mila medici che andranno in pensione nei prossimi cinque anni sono solo l’avanguardia di quell’esodo biblico dalla Pubblica amministrazione al quale assisteremo da qui a dieci anni. A conti fatti, usciranno oltre un milione di dipendenti e l’impatto si farà sentire pesantemente in tutti i servizi pubblici. La scuola perderà più di 380 mila insegnanti e amministrativi, circa il 40 per cento del totale degli addetti. Nella sanità la situazione si rivelerà altrettanto drammatica: meno 216 mila, un terzo del complesso degli occupati. Non meno drastico il tracollo tra le forze di polizia: circa 60 mila in meno su 211 mila complessivi. E a valanga saranno le uscite anche per comuni e regioni: 221 mila su 550 mila dipendenti, più di un terzo dell’insieme del personale delle autonomie locali. Insomma, fermata dalla riforma Fornero, andrà a ingrossare le fila dei pensionati la consistente generazione del baby boom: quella entrata in massa nei ranghi della Pubblica amministrazione tra la metà degli anni Settanta e gli anni Ottanta. Ma anche coloro che rimarranno in attività avranno un’anzianità senza precedenti. Il blocco del turn over, in un solo decennio, tra il 2006 e il 2016, ha portato l’età media dei dipendenti pubblici sopra i 50 anni, con un balzo verso l’alto di oltre 4 anni. Numeri alla mano, il risultato che avremo nei prossimi due lustri sarà quello di un’amministrazione ridotta di più un terzo e con un personale vecchio di età e sempre più obsoleto nelle competenze e nelle conoscenze. In stagioni di frontiera si sarebbe detto "Houston, abbiamo un problema". Nella nostra non c’è nessuno che si candidi a guidare il Paese per il prossimo decennio che abbia, non la soluzione, ma anche solo la consapevolezza del problema.