Martedì 23 Aprile 2024

Si è spenta l’ultima scintilla di diversità

Fino a ieri sera alle dieci e mezzo eravano convinti che la sorte del governo Draghi fosse appesa al risultato del referendum odierno indetto dai vertici grillini sulla piattaforma Rousseau, un server privato multato un anno e mezzo fa dal Garante per la privacy per la sua scarsa affidabilità e trasparenza. Eravamo un po’ stupiti e un po’ preoccupati. Stupiti che un esito di tale rilevanza fosse affidato al verdetto emesso da una base ormai allo sbando dal punto di vista politico, sballottata tra governisti e movimentisti, per di più dopo che i "veri" capi del movimento si erano già espressi in tutte le salse a favore di Draghi.

Preoccupati che in qualche modo il giocattolo potesse scappare dalla mano che fino a questo momento l’ha sempre tenuto saldamento sotto controllo. La base ha sempre votato quello che i vertici avevano previsto, pensate che coincidenza, ma stavolta il server, i suoi dati, i suoi meccanismi sono in mano a Davide Casaleggio, il figlio del co-fondatore, in rotta di collisione con Grillo, Di Maio e Crimi, quelli che a Draghi si sono promessi. La discussione interna è andata avanti per tutto il giorno, quando a poche ore dall’apertuta delle votazioni online l’Elevato, cioè Grillo, ha annunciato la marcia indietro.

Il referendum non si fa e viene rimandato, non è chiaro a quando. Nessuno all’interno del movimento si è fidato più di nessuno, i governisti hanno temuto qualche tipo di agguato nel segreto dell’urna, tanto più che le chiavi di quell’urna non le avevano loro, hanno chiesto garanzie che non hanno ottenuto.

Con il mercanteggiamento di ieri, con quella decisione presa e poi ritirata dopo una trattativa andata male è così svanito l’ultimo rimasuglio di quel sogno iniziale della democrazia diretta che è stata la grande levatrice del mito grillino. L’uno vale uno, i due mandati, i meetup, la politica online ci sono grazie alla fine dell’intermediazione che è l’altra faccia del rapporto diretto tra eletto ed elettore. La morte di Rousseau decretata ieri, al di là del fatto che la piattaforma possa essere anche riesumata dopo il rinvio, è la fine di tutto questo. Senza più i due mandati i grillini erano uguali agli altri, adesso senza più democrazia diretta, ultimo barlume di una pur sbiadita diversità, sono peggiori degli altri. Hanno i loro vizi, senza le loro (rare) virtù. Ed è quasi un paradosso che tutta questa battaglia interna sia avvenuta in un ufficio all’ultimo piano del palazzo dei gruppi della Camera, quelli che i grillini volevano aprire come una scatola di tonno e in cui sono rimasti imprigionati. Asserragliati in un palazzo e assediati da un popolo che non capiscono più, e di cui forse non gli importa più di tanto.