Giovedì 25 Aprile 2024

Malattie endemiche

Un uomo morto e un uomo nero. Dentro la cupa notte di San Siro due vicende estreme hanno sprofondato il calcio nel pozzo fondo di incubi antichi che si chiamano violenza e razzismo. Come malattie endemiche, inossidabili ad ogni vaccino, hanno ripreso vigore dentro il grande corpo malato di uno sport che dovrebbe regalare solo gioia ed evasione. E invece, mentre il calcio mostra orgoglioso i suoi muscoli miliardari (diritti tv, assi superpagati e perfino l’extraterrestre Cristiano Ronaldo), violenza e razzismo riprendono il loro posto in prima fila, scatenano i virus malefici che covano nel cuore della nostra società, spesso invisibili come batteri letali. Quale occasione migliore di una grande partita come Inter-Napoli, per mobilitare la multinazionale del teppismo contro i tifosi venuti dal Vesuvio?

L’uomo morto è un ultrà varesino del gruppo Blood & Honour e prima di finire travolto dal Suv che ne ha spezzato la vita ha partecipato all’agguato a un convoglio di tifosi napoletani assieme a teppisti dell’Inter e del Nizza. Un assalto preparato con cura in zone lontane dallo stadio, dove i controlli sono più blandi. E quasi due ore dopo, dentro il grigio colosso di San Siro, una teppaglia infame ha preso a fischi e ululati il difensore di colore del Napoli Koulibaly, incurante degli appelli anti-razzisti lanciati dagli altoparlanti. L’arbitro Mazzoleni non ha sospeso la partita, come imporrebbe il regolamento, anche per motivi di ordine pubblico. Ma oggi l’Inter si ritrova punita con due gare a porte chiuse e il questore di Milano Cardona vorrebbe chiudere la Curva nerazzurra per cinque giornate e vietare le trasferte ai tifosi interisti. Ma aldilà delle sanzioni, dei divieti e delle misure di sicurezza da espandere intorno agli stadi, credo che il vaccino contro queste malattie endemiche andrebbe cercato dentro la società, dentro il vissuto di ciascuno. Bisogna ritrovare il coraggio, l’abitudine alla denuncia di chi delinque, anche con un becero ‘buu’ razzista. Serve un salto di qualità culturale che vale per il calcio, come per altri territori della società. Il vaccino contro violenza e razzismo è già dentro di noi. Questo è il momento di usarlo.