Giovedì 25 Aprile 2024

M5S, le scissioni? Bisogna saperle fare

In politica la scissione è un atto non privo di una sua intrinseca nobiltà. I Cinquestelle sono così incapaci che non sanno neppure organizzare la propria seperazione in maniera dignitosa

Giuseppe Conte e Luigi Di Maio (IMAGOECONOMICA)

Giuseppe Conte e Luigi Di Maio (IMAGOECONOMICA)

Hai voglia a dire 'scissione'. Tra i riti della politica la scissione è un atto nobile, che prevede una sua liturgia, si porta dietro un condensato di sofferenze, accuse, tradimenti, emozioni, comportamenti, pretese. Prevede di sapere da dove si viene e dove si vuole andare, e a suo modo presuppone una sua professionalità. In sostanza bisogna saperla fare. C’è la differenza che in battaglia distingue la bella morte dell’eroe da una scarica nemica presa dal fellone che scappa nelle retrovie. Cadono tutti e due, ma uno passa alla Storia l’altro nella fossa comune.

Ecco, con il lento sgocciolio di rivendicazioni, ripicche, minacce, flaccide allusioni, calcoli sugli incerti futuri di ognuno, i Cinquestelle stanno mostrando di essere incapaci anche a organizzare una scissione. Alla separazione si arriverà per stanchezza, per sfinimento, dopo un apatico rimpallo di responsabilità, dopo aver consultato cento e cento avvocati, spostato parlamentari da uno scacchiere all’altro come in una cartina del risiko. Sarà in fondo l’atto che certificherà la loro inconsistenza, la loro incapacità, e viene dopo i tanti che purtroppo lasciano in eredità al Paese. Per restare solo agli ultimi giorni, pensiamo al fallimento del cashback e ai recenti dati sul reddito di cittadinanza.