Mercoledì 24 Aprile 2024

Ferrari, un'attrazione irresistibile

Si fa presto a dire Schumacher. Cioè, non esiste cognome tanto potente nell’immaginario collettivo degli appassionati di Formula Uno. E quindi figuriamoci che impatto verrebbe ad avere su milioni di tifosi Ferrari l’ingresso di Schumi junior nell’orbita del Cavallino! Si scatenerebbe un pandemonio... Il tempo dirà e conviene lasciare a John Elkann, a Piero Ferrari, all’ad Camilleri e a Mattia Binotto lo spazio per una riflessione emotivamente molto suggestiva. Del resto, non parliamo del presente. A riportare la Rossa sul tetto del mondo e del mondiale dovranno pensarci Seb Vettel e Carletto Leclerc. Dopo di che, al netto di qualunque fantasia o speculazione, eh, non c’è dubbio che l’automobilismo abbia un debole per i figli d’arte. Già nella...antichità Ciccio Ascari, primo iridato con il Cavallino, era l’erede del leggendario Antonio. E per stare all’era contemporanea, sono tre i rampolli illustri che hanno reso omaggio, con i risultati, alla memoria paterna.

Damon Hill e Nico Rosberg hanno eguagliato i genitori Graham e Keke, a loro volta campioni del mondo. Mentre Jacques Villeneuve ha completato l’opera del padre Gilles, fermato dal destino prima della consacrazione definitiva. Eppure, nonostante simili precedenti, oggettivamente incoraggianti, non c’è dubbio che chiamarsi Schumacher (e fare il pilota di monoposto!) sia un’arma a doppio taglio. All’inizio sono rose e fiori, tutti ti incoraggiano e fanno il tifo per te. Sta accadendo anche con Mick, fresco campione europeo di Formula Tre e prossimo al debutto in Formula Due. Attenzione, però: non appena si dovesse presentare sulla griglia di partenza di un Gran Premio, beh, Schumi 2 verrebbe passato al microscopio, vivisezionato, esposto al paragone continuo con la ingombrante (eufemismo) figura del babbo. Un accostamento naturale, ci mancherebbe. Nonché pericoloso, a scanso di equivoci. È normale, oserei affermare persino inevitabile, che la Ferrari e la Mercedes vagheggino progetti legati all’avvenire del ragazzo con un cognome tanto potente. Ma non sarà il DNA a determinare l’esito della operazione.