Venerdì 19 Aprile 2024

Inefficienze e sprechi

I dati sono noti. Quasi non serve ricordare che per una colonscopia il tempo medio di attesa nel pubblico è di 96 giorni contro i 6 delle strutture private. E non è necessario neanche sottolineare come negli ultimi tre anni, il trend sia addirittura peggiorato: per una visita oculistica, giusto per fare un esempio, si è passati da 61 a 88 giorni. Il risultato è che il ‘tempo’, nella sanità, costa sempre più caro. Chi ha bisogno di cure o di analisi immediate non ha altra scelta che rivolgersi al privato. O, se proprio deve restare nel perimetro del pubblico, deve mettere mano al portafoglio e, oltre al ticket (o al superticket) deve bussare alle porte dell’intramoenia o dei reparti dedicati ai ‘solventi’. È da almeno quindici anni che l’assistenza pubblica è in ritirata, nonostante le tante eccellenze che ancora resistono al suo interno. Colpa sicuramente dei tanti tagli alla spesa, decisi per fare cassa e quadrare i conti del bilancio pubblico. Ma non è solo una questione di risparmi. La verità è che puntualmente, ogni governo, indipendentemente dal suo colore politico, ha cercato di frenare i mille rivoli in cui la spesa sanitaria continua a disperdersi, fra sprechi e inefficienze, fra scandali e corruzione. Un’operazione che ha sicuramente prodotto qualche frutto, dal momento che i bilanci delle aziende ospedaliere, all’ombra dei commissariamenti e delle inchieste giudiziarie, non risultano più in profondo rosso. Il processo, però, non è stato accompagnato da una vera e propria razionalizzazione dell’offerta. Si è pensato più al conto economico che a quello della salute. Con la conseguenza che gli italiani che hanno potuto, si sono rivolti alle strutture private o pubbliche a pagamento. Gli altri, invece, si sono armati di un’infinita pazienza o hanno, addirittura, rinunciato alle cure. Le liste di attesa, insomma, sono diventate uno dei simboli di un Paese che negli anni della grande crisi ha visto crescere le diseguaglianze. Vedremo se alla nuova stagione degli annunci seguiranno davvero azioni concrete.