La Lega avanza, gli utili nemici

Come vogliamo chiamarla? Santa alleanza? Complotto? Chiamiamola come ci pare, ma chi vuole arrestare l’irresistibile ascesa di Salvini, si fermi un attimo e rifletta. Su cosa? Molto semplice: sul fatto che attorno alla Lega ruota tutto un mondo di nemici che portano acqua al suo mulino, e che a queste schiere ogni giorno si aggiunge qualche militante. Ieri il sondaggio di Antonio Noto pubblicato dal nostro giornale dava la Lega vicina al 40 per cento. Oggi, sarebbe di sicuro già mezzo passo avanti. Come? Con un paio di ennesime spintarelle dei presunti avversari. Con il piccolo contributo dato dagli ‘eroi’ di Mediterranea, ad esempio, l’Ong che ha portato su una barca a vela una cinquantina di migranti prelevati dalle acque libiche, arrivati in condizioni penose a Lampedusa. Ovvio, poveracci.

Come volete che si riduca della gente su un’imbarcazione adatta a portare al massimo un paio di coppie in giro per le Eolie? È stata talmente sfacciata l’operazione di sfida a Salvini, che lo stesso ministro non ha opposto troppa resistenza all’ennesima violazione delle acque territoriali, e all’ennesima indiretta collaborazione con gli scafisti libici. E anche la gente, che non è fessa, ha ampiamente mangiato la foglia (vedasi i sondaggi in materia). Attenzione. Che non è fessa in effetti lo diciamo noi, pensando che un italiano su due e mezzo non abbia il cervello in pappa se sceglie i populisti. Tutto il mondo più intelligente dei talk show o dei blitz a Lampedusa, pensa in realtà che siano dei deficienti imbarbariti. Non a caso giusto l’altra sera, in una pensosa trasmissione, si sottolineava come il voto alla Lega sia roba da periferie, mentre nei centri urbani, colti e civili, vince la sinistra. Che è esattamente quello che non dovrebbe succedere. Un atteggiamento che moltiplica per reazione la voglia di votare Salvini. Come la solitudine che lui stesso ha denunciato sul caso del veliero Alex. Complimenti: lasciatelo solo in vicende come questa, così scattano solidarietà e istinto materno. Concludendo. Oggi è al 40, domani chissà. Con una certezza: che il soldato Salvini non vuole affatto essere salvato. Soprattutto dai suoi nemici.