Sconfitta per tutte

Guerra tra donne sulla pelle delle donne. È un brutto film quello andato in scena ieri nell’aula della Camera. Protagoniste le deputate della maggioranza, che per tutto il giorno non hanno saputo trovare un punto di sintesi con quelle dell’opposizione su una norma che, a parole, vede tutte d’accordo: l’inserimento del revenge porn tra i reati. Un fenomeno odioso che ha assunto le dimensioni di una piaga sociale, e che colpisce soprattutto i giovani.

Tutti d’accordo, quindi? Ma neanche per sogno! In questa perenne campagna elettorale, ogni tema, anche il più delicato e urgente, diventa oggetto di scontro, terreno di conquista dove l’obiettivo primario è piantare la bandierina di un partito. E chi se ne frega se il risultato è l’ennesimo rinvio di un provvedimento importante che tutti invocano a gran voce. Riavvolgiamo il nastro: la maggioranza cassa l’emendamento dell’azzurra Federica Zanella sul revenge porn perché serve «un provvedimento più organico». Nel frattempo al Senato i grillini incardinano una propria proposta di legge, il cui testo però è identico a quello dell’emendamento bocciato ma con pene meno severe. 

Caos, proteste delle onorevoli d’opposizione, aula occupata, seduta sospesa e, alla fine, un bel rinvio della legge sul Codice Rosso. Titoli di coda. Anzi no. Perché alla fine c’è il colpo di scena: contrordine di Luigi Di Maio, l’emendamento si può votare. E va benissimo. Siamo contenti di non dover aspettare mesi (o anni) per un nuovo disegno di legge.

Ma che figuraccia, però. Tutte quelle barricate, e quelle prese di posizione categoriche sulla «necessità di un provvedimento più ampio», spazzate via con un cenno del leader. Donne contro gli interessi delle donne. Senza capire che alla gente non importa un accidente di tutti i calcoli politici. Importa che le leggi vengano fatte il prima possibile, che le vittime abbiano giustizia e che, possibilmente, non si arrivi a piangerle. Purtroppo, il film che abbiamo visto ieri è uno sgangherato remake di ciò che la politica sempre più spesso ci propina, si tratti di donne o di giovani. Corteggiati in campagna elettorale, dimenticati al momento di passare dalle parole ai fatti.