Martedì 23 Aprile 2024

La vera sfida di Zingaretti

In politica esultanza e aritmetica spesso non vanno d’accordo. È il caso dei commenti di Matteo Salvini ai risultati della Basilicata. «In un anno la Lega ha più che triplicato i voti», ha twittato il ministro dell’Interno confrontando il dato delle regionali di ieri con quello delle Politiche di un anno fa. E, fin qui, niente da dire: giusti i conti, giustificata l’esultanza. Poi però lo stesso Salvini nell’evidente intento di consolare Di Maio ha detto che anche «quello dei 5 Stelle è un buon risultato perché superiore a quello delle regionali di cinque anni fa e gli unici sconfitti sono quelli del Pd». Ma come, il confronto non era con le Politiche di un anno fa? E rispetto a quelle il Movimento non è forse precipitato dal 44 al 20 per cento? Dovremmo concluderne che dimezzare i voti come succede sistematicamente a Di Maio da quando è al governo è uguale a triplicarli come è riuscito a Salvini? L’intento consolatorio di questi giudizi è più che evidente come lo è la volontà di troncare e sopire i contrasti nel governo e le spinte centrifughe. Finché potrà profittare dell’inconsistenza dei 5 Stelle e dell’impotenza di Forza Italia, Salvini resterà a cavallo delle due diverse maggioranze – quella nazionale e quelle regionali – di cui ha fatto la sua pacchia. Quanto al centro sinistra la performance del 33 per cento in una regione che aveva assistito all’arresto del suo presidente, al di là delle opposte propagande è un po’ al di sotto rispetto ai precedenti dell’Abruzzo e della Sardegna ma in linea con il trend di ripresa innescato dall’elezione di Nicola Zingaretti. Ma il nuovo segretario, che pure è il solo leader democratico ad averli sconfitti, sbaglierebbe a riporre le sue speranze nel tracollo dei 5 Stelle. Il tracollo è in corso ma i delusi da Di Maio per lo più si astengono o passano a Salvini e solo in misura minore optano per il Pd. Per «cambiare tutto» come Zingaretti ha promesso, non basteranno i richiami identitari alla sinistra, le carovane di Prodi, la vocazione maggioritaria di Veltroni. Per scrivere una pagina nuova occorrono nuove idee.