Giovedì 18 Aprile 2024

Il Royal fuffi

Meghan e Harry presentano il royal baby: ecco 'Archie'  (Ansa)

Meghan e Harry presentano il royal baby: ecco 'Archie' (Ansa)

E cosi alla fine si è compreso il motivo per cui all’ultimo Royal baby di casa Windsor è stato affibbiato l’insolito nome di “Archie”, una scelta che aveva sorpreso tutti e fatto guadagnare cifre da capogiro ai bookmakers con cui i sudditi di sua maestà britannica avevano inutilmente puntato milioni e milioni di sterline su più scontati “George”, “Edward”, “Philip” e chi ne ha più ne metta.

Secondo i tabloid inglesi - non smentiti - il nome Archie, che già di per se è un diminuitivo di Archibald e sarebbe come chiamare un bambino “Tonio” o “Lello”, era il nome del gatto di Megane, la madre del regale pargoletto, cui l’ex attrice americana era molto affezionata. Ora, è vero che la monarchia deve stare al passo coi tempi, che l’etichetta di corte va bene quando è apertamente violata, è vero che Archie - appunto - non diventerà mai re essendo il settimo nella linea di successione, ma è anche vero che dare a un membro della famiglia Windsor il nome che si è dato al proprio gatto, beh, questo è sul serio un particolare fuori dagli schemi.

Oggi per i rappresentanti delle istituzioni, e la monarchia è tra queste, come il papato o la presidenza degli stati nazionali, si è ribaltato lo schema di una volta quando per suscitare interesse e simpatia occorreva rimarcare anche esteriormente distanza e superiorità; adesso per essere popolari serve mostrarsi uguali, allo stesso livello, per i re sposare una borghese per il papa usare una Ford Focus. Uno schema che per un po’ funziona, ma che alla lunga,  e se abusato potrebbe rivelarsi una pistola scarica. Chiamare un principe come il proprio gatto, se davvero questo è stato, potrebbe essere uno di questi casi.