Mercoledì 24 Aprile 2024

Opposizione inesistente

I due disastri di Bologna e Genova avrebbero potuto incrinare il governo Conte e invece lo hanno rafforzato. In tutte e due i casi da decenni si discute di un raccordo che avrebbe dovuto decongestionare le strade ad alto traffico in prossimità del centro in cui si sono verificati i crolli. In tutti e due i casi la Lega e, soprattutto, i 5 Stelle hanno cavalcato le tesi contrarie che il loro governo ha fatto proprie. Si intende, questa è solo una parte della spiegazione. In un altro momento l’opposizione avrebbe potuto farla pesare, mettendo in evidenza le contraddizioni della coalizione giallo-verde. Ma Di Maio e Salvini sono riusciti a oscurare completamente questi aspetti mettendo in primo piano la visione per loro più congeniale. Hanno identificato un colpevole, Autostrade, lo hanno messo alle strette pretendendo che paghi. Hanno dato voce alla rabbia del popolo contro la collusione tra élite politiche presentate come incapaci o corrotte (i governi passati) ed élite economiche favorite da rendite che hanno sfruttato a danno della collettività (risparmiando sulla manutenzione). Ha prevalso il meccanismo narrativo che era già risultato vincente in campagna elettorale contro il governo Monti e l’Ue, Renzi e le banche, e così via.

Applausi e fischi amplificati dalla presenza dei militanti riflettono questo approccio e un sentimento diffuso. Mentre l’opposizione è assente. Non è in grado di raccontare un’altra versione, per errori strategici e limiti strutturali dei protagonisti. La replica punto per punto di Renzi, sempre con il solito stile, continua a trattenere dalla sua parte gli ultra-convinti all’interno del Pd. Ma convince anche tutti gli altri sui limiti del suo temperamento. Mentre il Pd prende in giro Conte in quanto premier teleguidato, si è dato nella fase più critica della sua storia un segretario tappabuchi che del resto Renzi per primo tratta come un fantasma invisibile. Dopo aver favorito l’alleanza giallo-verde e spinto Di Maio nelle braccia di Salvini scommettendo sul rapido fallimento dei due populismi, ai leader Pd non resta che prevedere, contro ogni evidenza, l’avvicinarsi di questo esito. Con l’effetto che semmai, al contrario, quel momento si allontana.