Martedì 23 Aprile 2024

Mondi paralleli

La sensazione è di vivere in due mondi paralleli. Fondo monetario e Ocse consigliano all’Italia una patrimoniale per sistemare il nostro gigantesco debito pubblico. I nostri politici, invece, non riescono nemmeno a fare un governo e al posto di riforme discutono (anche se in termini molto vaghi) di altre spese pubbliche fino a spingersi a sognare una nuova Cassa del Mezzogiorno e un nuovo Iri.

Intanto continuano a uscire dati dai quali si rileva, come avrebbe dovuto essere chiaro a tutti, che in Europa non siamo proprio dei fuoriclasse. Come crescita siamo ultimi, superati persino da Grecia e Portogallo, per non parlare della Spagna. E siamo l’unico paese della Ue dove la popolazione attiva è inferiore al 65 per cento del totale della popolazione (in Germania sono sopra l’80). Da noi, cioè, c’è probabilmente la più alta quota di scoraggiati, gente in età di lavoro che non cerca un impiego o perché non crede di poterlo trovare o perché non gli interessa proprio.

Se a questo si aggiunge che in compenso abbiamo il più alto debito pubblico dell’Unione (e il terzo nel mondo) e una pressione fiscale effettiva che sta ai primi posti nella classifica mondiale, il quadro della realtà italiana appare molto diverso da come lo sognano i nostri politici. Qui, verrebbe da dire, è tutto da rifare. Nel senso che prima ancora di pensare a come distribuire le poche risorse disponibili, bisognerebbe pensare a come farle crescere. Che è poi quello che ci chiedono tutte le istituzioni internazionali. Ma da quasi cinquanta giorni dalle elezioni di tutto si parla (vado io, no tu no, io nemmeno) meno che di come avere più crescita. Per ora, siamo in fondo al convoglio europeo e lì restiamo.